Inaugurato il nuovo reparto di radiologia a S. Camillo con attrezzature all'avanguardia 'Oasis' e 'Scenaria'
Alla vigilia della Giornata del Malato, il vescovo Dante Lafranconi ha inaugurato il nuovo reparto di radiologia e le nuove attrezzature della risonanza magnetica alla Casa di Cura S. Camillo di via Mantova. Alla cerimonia erano presenti il vicesindaco Carlo Malvezzi, il direttore generale dell’ASL della provincia di Cremona dottor Gilberto Compagnoni, l’onorevole Luciano Pizzetti e diverse altre autorità civili e militari. A fare gli onori di casa il direttore generale della casa dottor Leonardo Marchi e il superiore della comunità camilliana cremonese padre Roberto Corghi.
Nel nuovo reparto, apparecchiature diagnostiche medicali di ultimissima generazione tra cui “Oasis”, un nuovo ed innovativo tomografo a risonanza aperta, superconduttivo, ad alta performance e “Scenaria”, un sistema TAC multistrato. Oasis permette di ottenere immagini RM di tutti i distretti anatomici, con eccellete qualità, potenzialità diagnostiche complete ed una produttività elevata e garantisce al paziente un perfetto confort perchè – grazie alla visuale aperta – riduca al massimo le reazioni claustrofobiche. “Scenaria”, invece, è una tecnologia adatta non solo per applicazioni cardiache ma anche per l’esame di tutte le regioni corporee, con basso dosaggio di radiazioni ed alta velocità di acquisizione delle immagini.
“Con questo nuovo reparto – ha commentato il dott. Marchi – intendiamo consolidare la missione perseguita dalla Fondazione, che è quella di coniugare lo spirito di servizio ai malati con i principi dell’efficienza e dell’efficacia propri della cultura d’impresa. E le nuove tecnologie contribuiscono a mettere in pratica questi principi, migliorando l’operato del nostro personale e offrendo ai pazienti che giungono al San Camillo un servizio di alta qualità”.
Il vicesindaco Malvezzi ha espresso la gratitudine dell’intera collettività per quanto il San Camillo continua a fare da decenni a favore della dignità della persona: «Il vostro desiderio di aggiornare, dal punto di vista tecnologia, la vostra struttura è conseguenza logica dell’attenzione che avete sempre dimostrato ai malati secondo il carisma del vostro fondatore. È bello sapere che in momenti cruciali della vita – come può essere quello della malattia – le persone possano sentirsi abbracciate da uomini che hanno a cuore il loro destino”.
Parole di riconoscenza sono state pronunciate anche dal direttore dell’ASL cremonese Compagnoni che ha rimarcato come grazie anche al San Camillo è stata ridotta la mobilità passiva dei cremonesi, cioè il loro spostamento in altre regione per curarsi. Il dirigente ha spiegato poi come anche in questo tempo di crisi l’intero comparto sanitario locale sia impegnato a rendere i servizi alle persone più snelli e efficienti.
Per mons. Lafranconi l’eccellenza del San Camillo sta soprattutto nella premura che viene riservata al paziente, sia in campo sanitario e sia in quello umano e spirituale. «Il mio auspicio – ha detto mons. Lafranconi – è che cresca la collaborazione tra i vari reparti della vostra clinica così che gl infermi si sentano sempre più protetti e sicuri».
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