Cronaca

«Con la crisi meno rifiuti Per ora senza discarica non c'è emergenza»

Rifiuti a Cremona. Il 31 agosto, arrivata al colmo della sua capacità di ricezione, è stata chiusa la discarica controllata di Malagnino per rifiuti solidi urbani e speciali assimilabili ad urbani (RSU e RSA), entrata in servizio nel mese di luglio 1995. Attualmente il territorio provinciale non ha una discarica e, nonostante la Regione punti all’autosufficienza territoriale per lo smaltimento, i rifiuti che non possono essere bruciati nell’inceneritore di via San Rocco devono essere trasportati fuori provincia. Da qui, le polemiche sulla mancata “prontezza” per quanto riguarda la nuova discarica che sarebbe dovuta partire a Vescovato e sui costi che salirebbero a causa del trasporto fuori dal territorio cremonese. La richiesta per il nuovo sito è stata avanzata alla Regione Lombardia da Aem nel 2006. L’area individuata, è di proprietà di un privato e, per il sì, la Regione vuole che ci sia la titolarità del terreno. «L’iter è stato espletato per tutto quello che la legge ci chiedeva di fare – dichiara Giuseppe Ferrari, presidente di Aem Gestioni -. L’accordo con il Comune di Vescovato è stato in linea di massima raggiunto. L’unico canale rimasto aperto è quello con i proprietari del terreno con i quali però ci incontreremo nei prossimi giorni». Nel frattempo, un calo nella produzione a causa della crisi e un aumento della differenziata, escluderebbero – secondo i dirigenti di Aem – un’emergenza rifiuti nel cremonese che in condizioni di difficoltà economica, potrebbe sopravvivere anche senza la nuova discarica di Vescovato. Nella telefonata, abbiamo chiesto a Giuseppe Ferrari informazioni su tempi, costi e sulla situazione rifiuti a Cremona.

Giuseppe Ferrari by Cremonaoggi2

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