Non basta la minaccia dei pendolari Un'altra mattinata di ritardi per un doppio guasto: prima allo scambio e poi al passaggio a livello
Un vero e proprio macello. Un’altra mattinata disastrosa per i pendolari di una delle linee più scalcinate d’Italia, la Mantova-Cremona-Milano. Non è bastata la minaccia espressa ieri, attraverso un documento del Comitato “In Orario, dai pendolari di alzare i toni della protesta, stamani ancora disagi e ritardi. Prima un guasto allo scambio dovuto al ghiaccio nella stazione di Cremona. Poi, un problema al passaggio a livello tra Acquanegra e Pizzighettone. Ed ecco che i minuti sui tabelloni aumentano. Il 6.58 arriva vuoto in stazione a Cremona alle 7.39, annunciato invece solo con 20 minuti di ritardo. Alla fine della corsa, a Milano Centrale, conta un’ora in più sulla tabella di marcia. Invece arrivare alle 8.10, lo fa alle 9.06. Ritardi a catena sulla linea: il 7.33 accumula 40 minuti. Il treno che parte da Piadena alle 8.51 in direzione Cremona è previsto in partenza con circa 20 minuti perché – spiega Trenord – “è necessario sostituire il treno programmato”. Il convoglio da Milano Porta Garibaldi delle 6.20 per Mantova ha 22 minuti di ritardo.
“La pazienza dei viaggiatori ormai è allo stremo – avevano scritto ieri i tartassati viaggiatori della Milano-Cremona-Mantova dopo l’ennesimo “treno disastro”, fermo due ore nella campagna di Tavazzano – non sappiamo ancora per quanto si riuscirà a contenerla. Cosa stiamo aspettando? E’ passato circa un anno da quando, a fine febbraio 2011, è stata fatta l’ultima riunione pubblica con Comune di Cremona e Amministrazione Provinciale in cui venivano denunciate le carenze croniche delle composizioni Vivalto: cosa è cambiato? Nulla”. E stamattina l’ennesima dimostrazione.
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