Cronaca

Padre e figlia dietro la tentata rapina alla Banca di Piacenza

Altro addebito per alcuni membri della gang di rapinatori che, dopo numerosi colpi in giro per il Nord d’Italia, è stata sgominata qualche giorno fa dopo un’inchiesta del Nucleo operativo dei carabinieri di Arona sotto il coordinamento delle procure di Novara e Vercelli. Sei le persone raggiunte da ordinanze di arresto. Tra loro anche padre e figlia: la 23enne D.S.D. di Bereguardo e il 47enne D.S.M., dello stesso paese della provincia di Pavia. I due, assieme a un terzo complice, avevano rapinato la Popolare di Lodi di via Ghinaglia nel dicembre del 2010. Il gruppo era attivo in assalti (riusciti o tentati) anche a Voghera, Lodi, Vercelli, Brescia, Gattico, Cesano Maderno, Bollate, Milano e Tortona. Il canale aperto con le altre questure, per scambio di informazioni e fotografie, è stato utile alla polizia di Cremona, che anche con elementi forniti dalla squadra mobile di Lodi ha ricondotto la tentata rapina del pomeriggio del 3 gennaio 2011 ai danni della Banca di Piacenza di via Dante alla ragazza, al padre e a un terzo uomo della banda, L.V., 47enne del Milanese. Un colpo attuato utilizzando un taglierino, ma alla fine andato male a causa del dispositivo a tempo della cassaforte e della fredda reazione di un dipendente dell’istituto. Quest’ultimo, infatti, si era detto impossibilitato a raggiungere il denaro proprio per via dell’impianto a tempo e aveva mostrato i cassetti, che non contenevano soldi, costringendo i tre alla fuga. L’accusa di tentata rapina per l’azione del 3 gennaio dell’anno scorso va ad aggiungersi, grazie all’attività terza sezione della nostra squadra mobile, a quelle di cui devono rispondere i tre, già detenuti in carcere.

 

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