Cronaca

Ambientalisti contro l'autostrada Cremona-Mantova, depositato ricorso al Presidente della Repubblica

Gli ambientalisti contro la Cremona-Mantova. Legambiente, WWF e il Coordinamento dei Comitati Ambientalisti della Lombardia, con il supporto del Coordinamento dei Comitati contro le autostrade Cr-Mn e Ti-Bre (Tirreno-Brennero), hanno depositato nei giorni scorsi il ricorso straordinario al Presidente Repubblica contro l’autostrada. «Una infrastruttura, tanto dannosa per l’ambiente e il territorio quanto inutile – contestano gli ambientalisti -. Sottrae ulteriore territorio all’agricoltura, incentiva l’uso del trasporto su gomma con le relative ricadute sull’inquinamento dell’aria, agevola le trasformazioni urbanistiche nei pressi del tracciato e degli svincoli. L’autostrada – continuano – non porterà alcun beneficio alla collettività, ma servirà semplicemente a realizzare nuovi facili tentavi di speculazioni immobiliari».

In discussione, come sottolineano le associazioni che hanno firmato il ricorso nell’atto predisposto dall’Avv.Umberto Fantigrossi, il corretto svolgimento delle valutazioni di impatto ambientale. «Una serie di fondamentali ricadute ambientali, portatrici di danni irreversibili per il territorio e la qualità della vita dei cittadini – scrivono Legambiente, WWF e il Coordinamento dei Comitati Ambientalisti – sono state ignorate, nella procedura prevista dalla legge per valutare preliminarmente l’impatto ambientale di infrastrutture di questa portata, rinviandole ad approvazione ottenuta o addirittura ad opera realizzata. Ovviamente questo oltre che con la logica è in contrasto con la normativa ambientale: rinviare al futuro la valutazione e l’individuazione di misure per ridurre le emissioni inquinanti, così come la scelta dei siti e l’analisi degli impatti sul territorio delle cave di prestito per il reperimento dei materiali da costruzione non ha alcun senso e rischia di compromettere definitivamente l’equilibrio ambientale di tutta l’area interessata dal tracciato».

«Per scongiurare questi gravi rischi» le associazioni e cittadini si sono attivati in sede giudiziaria, avviando anche una raccolta fondi per sostenere le spese legali.

 

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