Cronaca

Mons. Scampa in Cattedrale «Riconoscenza per l'amicizia della Chiesa cremonese»

Un segno di riconoscenza alla Chiesa cremonese per la generosità che sempre a dimostrato verso la sua persona e la missione nella lontana terra brasiliana. Così mons. Carmelo Scampa ha spiegato la sua presenza in Cattedrale, durante la messa solenne delle 11 di domenica 22 gennaio. Il presule, originario di Scandolara Ripa d’Oglio, è vescovo di São Luís de Montes Belos dal 2002 anche se la sua presenza in America Latina è molto più antica. Dom Scampa si trova in Italia sia per riposare e sia per far conoscere il suo nuovo ambizioso progetto: la costruzione di una casa di recupero per quanti dipendono da sostanze stupefacenti, una piaga tra le più terribile della società brasiliana. L’Avvento di fraternità 2011 della Chiesa Cremonese è stato proprio dedicato a questa fondamentale opera di carità.

All’inizio della celebrazione ha preso la parola mons. Ruggero Zucchelli, parroco-rettore della Cattedrale, per presentare alla folta assemblea don Carmelo: «un amico – ha esordito il sacerdote – che quando torna in Italia non fa mai mancare la sua presenza in Cattedrale. Presiedendo questa Eucaristia egli ci dice che i confini della Chiesa cremonese varcano anche l’oceano».

Da parte sua mons. Scampa ha ringraziato la sua diocesi d’origine per la generosità con cui sempre l’ha accompagnato nella sua azione missionaria. Il vescovo Carmelo, infatti, può contare su quattro sacerdoti fidei donum cremonesi: don Maurizio Germiniasi, parroco di Piranhas e Arenopolis, don Giancarlo Regazzetti, guida spirituale di Bom Jardim e Balisa, don Antonio Trapattoni, da poco trasferito nella comunità di Doverlandia e don Silvano Rossi direttore spirituale nel nostro seminario maggiore. Una vera manna in una diocesi assai estesa e scarsa di clero locale.

Non mancano anche gli aiuti economici: in questi mesi il presule sta realizzando una comunità di recupero per tossicodipendenti in un’azienda agricola poco distante dal capoluogo. Il costo dell’opera – circa 250.000 euro tra l’acquisto del terreno e la costruzione della struttura – è troppo alto per la sua diocesi e per questo motivo a questo aiuto alla sua Chiesa d’origine. Subito Caritas cremonese e Centro missionario diocesano hanno deciso di indirizzare le offerte dell’Avvento di fraternità 2011 a questo scopo e già molte parrocchie hanno versato quanto raccolto in Curia. In realtà il terreno è stato già acquisito, grazie alla generosità di alcuni privati e all’accensione di un mutuo, ora occorre erigere l’edificio, ma anche in questo caso occorrono molti soldi: non meno di 85.000 euro.

Nell’omelia mons. Scampa ha rimarcato che Gesù iniziò la sua predicazione nella Galilea, una terra marginale, abitata da pagani e da ebrei poco ortodossi: «Non è un caso – ha esordito il presule -. Cristo partì da qui e chiamò qui i suoi discepoli per sottolineare che è solo lui che salva. Egli si prende cura degli ultimi e poi li invia a continuare la sua opera, nonostante la loro inadeguatezza e i loro limiti. È un insegnamento che, come comunità ecclesiale, dobbiamo imparare: dobbiamo cioè andare a predicare e a vivere là dove Cristo stesso ha predicato e vissuto».

Poi mons. Scampa ha insistito sulla necessità della conversione del cuore che avviene attraverso l’ascolto attento della Parola, la pratica dei Sacramenti e una profonda vita ecclesiale. In modo particolare ha insistito sulla bellezza della sequela di Gesù, che pur essendo impegnativa e radicale, rende la vita felice e pienamente realizzata.

Fitto il calendario degli impegni di dom Carmelo, molte sono infatti le comunità parrocchiali che attendo una sua visita: sarà l’occasione per raccontare l’impegno della sua diocesi nell’evangelizzazione, nella difesa dei diritti dei più deboli, nella formazione di laici cristiani capaci di testimoniare il messaggio cristiano e nel contrasto delle sette evangeliche.

 

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