Lettere

Il direttore Galba: «Pubblicazioni sospese per crisi finanziaria»

da Emanuele Galba

E’ l’ultima cosa che avrei voluto fare, ma mi trovo costretto a replicare al comunicato dei dipendenti (tutti? Credo proprio di no) de La Cronaca di Cremona da voi pubblicato, visto l’alto numero di castronerie che lo stesso contiene.

Capisco lo stato emotivamente alterato di chi sta rischiando il posto di lavoro (rischio che peraltro stanno correndo anche i soci della Cooperativa), ma questo non può consentire a nessuno di rappresentare la realtà in modo distorto.

Innanzitutto, vorrei fare osservare a chi ha materialmente steso il comunicato che se è giornalista, non ha reso onore alla categoria. Affermare che qualcuno ha detto il falso – dargli cioè del bugiardo – è passibile di querela. Altra cosa da evitare per i giornalisti, è quella di fare riferimento alle cose scritte da altri deformandone il senso.

Mi spiego. Nei due comunicati pubblicati in prima pagina venerdì e sabato ho parlato di “ritardi nelle decisioni sui contributi del 2010” e di “ritardi nell’erogazione dei contributi 2010”, cosa del resto che si afferma anche nel comunicato dei dipendenti. Mai fatto cenno alla “dura congiuntura economica” bensì alle incertezze nel settore dell’editoria in cooperativa sul contributo 2011 e sul futuro in generale. Cose note e pubblicate di recente su La Cronaca negli appelli a Monti. Dov’è il falso? Contesto fermamente l’accusa di cattiva gestione. Cronaca ha sospeso le pubblicazioni non per una crisi strutturale ma finanziaria. Prima generata dalla difficoltà nel 2011 ad accedere al credito bancario e dopo acuita dai ritardi nei lavori della Commissione consultiva istituita presso il Dipartimento editoria della Presidenza del Consiglio (non è dunque una commissione parlamentare). Questa commissione di solito si riunisce nella seconda metà di novembre e a inizio dicembre solitamente arriva il contributo. Il cambio di Governo e le successive dimissioni del sottosegretario Malinconico hanno dilatato enormemente i tempi. Mai si era arrivati a fine gennaio con una trentina di testate che non conoscono ancora la decisione relativamente all’erogazione del contributo pubblico. Alcune di queste testate hanno già deciso, come noi, di sospendere le pubblicazioni e altre stanno per fare la stessa cosa. Nessuna di queste ha avuto problemi con indagini giudiziarie.

E veniamo allora al punto dell’inchiesta. E’ chiaro che l’inchiesta ha avuto effetti devastanti sulla vita della cooperativa, decretandone infine l’implosione. Ma visto che ad ogni respiro invocate la mancata trasparenza, siatelo voi trasparenti e raccontatela tutta la storia dell’inchiesta. Raccontate che è partita per iniziativa di alcuni dipendenti-collaboratori del giornale autori di due esposti anonimi alla Guardia di Finanza sui quali si è costruito un teorema tutto da dimostrare, dove la fantasia regna sovrana. Dipendenti che non hanno avuto nemmeno il coraggio di metterci la faccia ed uno di questi non ha avuto nemmeno la decenza di andarsene. Gli altri, almeno, anche se in tempi diversi, hanno lasciato Cronaca. Avrete naturalmente capito che conosciamo nomi e cognomi di costoro che – cari dipendenti – avete sempre più o meno difeso. Ringraziate loro, se oggi state rischiando il posto di lavoro. E ringraziate anche il giornale concorrente a cui oggi mandate i vostri comunicati (arrossite almeno un po’) che per una settimana, scoppiato il caso, ha gettato fango a vanvera su Cronaca e quindi anche su di voi.

Non avete mai chiesto la sospensione dei soci ma di “un” socio e vi abbiamo più volte spiegato che era ingiusto fossimo noi a condannare una persona prima che sulle accuse si fosse pronunciata la magistratura.

E di questi pronunciamenti siamo in attesa. Fino a quando? L’inchiesta porta la data del 21 dicembre 2010. Sono necessari altri commenti?

Emanuele Galba
direttore responsabile
quotidiano La Cronaca
presidente Nuova Informazione

 

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