Cronaca

Inchiesta canile, chiesto rinvio a giudizio. Udienza preliminare a marzo

La procura ha chiesto il rinvio a giudizio. A decidere sulla questione che investe i sei indagati del filone principale dell’inchiesta su quanto sarebbe avvenuto nel canile comunale di Cremona, in via Casello, tra il 2005 e il 2009 – tra cui uccisioni e maltrattamenti di animali – sarà il giudice Guido Salvini. Il 22 marzo udienza preliminare. Accusa di maltrattamenti di animali contestata all’ex presidente della passata gestione dell’Associazione Zoofili cremonesi (dal 2004 al 2008) Maurizio Guerrini: “Sovraffollamento nei box, causa di frequenti sbranamenti” e “uccisioni illegittime degli animali di affezione, cani e gatti, ivi ospitati”; avrebbe omesso di esercitare “i propri doveri di controllo sul canile, di cui lasciava la piena gestione ed organizzazione a Cheti Nin, consentendo che avvenissero i maltrattamenti e le uccisioni illegittime”. A Cheti Nin, ex vicepresidente della “vecchia” Associazione, e alle due volontarie, Laura Grazia Gaiardi ed Elena Caccialanza, vengono contestate le accuse di uccisione di animali ed esercizio abusivo della professione veterinaria. “Per crudeltà e senza necessità” avrebbero portato alla morte molti cani, intere cucciolate e gatti. All’incirca 300 animali ogni anno, dal 2005 al marzo del 2009. Uccisi “inoculando il far-maco eutanasico Tanax o il farma-co Pentothal Sodium: decessi ingiustificati ed illegittimi”.

Le volontarie e Cheti Nin avrebbero inoltre effettuato vaccinazioni e rimosso punti di sutura. E la Nin avrebbe eliminato “per crudeltà e senza necessità” un cane che il padrone aveva portato al rifugio nel settembre del 2007 e un altro in affido nel maggio del 2008. In concorso con la veterinaria dell’Asl Michela Butturini, avrebbe eliminato tre cani in violazione delle prescrizioni di legge, mentre la veterinaria avrebbe ucci-so un pastore tedesco “senza essersi previamente accertata delle sue effettive condizioni di salute”. Alla Butturini si contesta l’abuso d’ufficio, perché, dal 2006 al 2009, “violando le norme di legge relative a compiti di controllo, ometteva di segnalare le gravi irregolarità riscontrate”.

Quanto al veterinario Aldo Vezzoni, infine, è contestato l’abuso di ufficio, in quanto dal 2005 al 2009 “in qualità di veterinario responsabile sanitario del canile, prescriveva in quantità rilevanti farmaci eutanasici senza accertare il legittimo utilizzo e le modalità di custodia”. Vi è pure un capitolo sulla gestione di soldi pubblici e privati e di denaro prelevato “senza giustificato motivo dal conto corrente della passata gestione dell’Associazione Zoofili cremonesi”, nell’indagine. Ci sono accuse di malversazione ai danni dello Stato e appropriazione indebita con l’aggravante dell’abuso della relazione di prestazione d’opera. Ipotesi di reato contestate a Guerrini e alla Nin, in qualità di vertici dell’Associazione. Parte dei contributi ricevuti dal Comune non sarebbero stati usati per gestire il canile, e i due si sarebbero appropriati di offerte della gente destinate al rifugio.

 

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