Lettere

Ex Inam in Consiglio provinciale, maggioranza in equilibrio precario?

da Andrea Virgilio

Caro Direttore,

in Consiglio Provinciale il dibattito è sempre stato corretto e poco propenso ad approcci faziosi. Non c’è mai stato astio fra Consiglieri di maggioranza e di minoranza, anche nel corso degli scontri più duri si è sempre mantenuto un clima di confronto e di rispetto, con pochissime cadute di stile e senza il tentativo di attacchi strumentali e personali.

Questo è e questo deve essere dentro a una politica purtroppo spesso proiettata sulla contrapposizione e sulla foga di ostentare anche fisicamente la distanza dall’avversario.

In Provincia, forse perché meno sottoposta ai riflettori, forse per la natura delle tematiche, questo approccio ha reso in molti casi il dibattito più costruttivo, probabilmente  più noioso ma senza dubbio meno retorico.

Mi ha tuttavia sorpreso l’atteggiamento della maggioranza rispetto al nostro ordine del giorno sulle problematiche dell’ex Inam e del Pronto Soccorso di Cremona.

Il documento si limitava a chiedere di consolidare il rapporto con l’Azienda Ospedaliera e di ripristinare il ruolo del Consiglio Provinciale attraverso la convocazione di apposite commissioni; in poche parole non si pretendeva una posizione politica ma una legittima esigenza di approfondimento da parte dell’ente Provincia su questioni che riguardano direttamente  i cittadini della nostra comunità.

Con un atto di indirizzo si chiedeva la normalità, assurdo dirlo…. ma si pretendeva l’ordinaria attività di un’istituzione politica.

La risposta dell’assessore Schiavi è stata invece purtroppo l’esplicitazione di fine attività della Provincia, una relazione tutta dati e numeri più preoccupata ad attaccare le preoccupazioni della minoranza che a rivendicare il ruolo attivo della Provincia.

Una relazione probabilmente preparata giorni prima e quindi inadeguata alle riflessioni uscite dal dibattito in Consiglio.

La reazione della maggioranza è stata ancor più discutibile: dopo aver accettato una richiesta di sospensione della seduta per consentire ai capigruppo di trovare la quadra sul documento del PD, il centrodestra evita la riunione dei capigruppo privilegiando una semplice riunione di maggioranza negli uffici della Presidenza e quando il summit ha termine dichiara un voto contrario  senza nemmeno proporre emendamenti correttivi,  integrazioni o stralci.

L’impressione è quella di una maggioranza che come un domino si regge su un precario equilibrio, dopo la tregua sull’acqua ormai la parola d’ordine è quella di presidiare tale equilibrio a prescindere da una funzione di stimolo e propositiva.

Mi chiedo pertanto non solo se a fronte di altri due anni di governo questa maggioranza sarà in grado di reggere questa sorta di sostegno apatico alla giunta ma soprattutto se sarà in grado di reggerlo il nostro territorio.

Andrea Virgilio
(capogruppo PD Cremona)

 

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