Mamma in banca e bimbi fuori: la denuncia di Assoutenti Cremona
Incredibile vicenda denunciata da Assoutenti Cremona. “Censuriamo toni e modi dei funzionari di un istituto di credito di Cremona – spiega l’avvocato Luca Curati, presidente dell’associazione – e segnaliamo una preoccupante mancanza di buon senso e di vivere comune”. L’avvocato Curatti si fa portavoce in particolare del disagio di un’associata che si è trovata nei locali della banca senza i suoi bambini, di 8 e 6 anni, obbligati ad attenderla fuori. “La donna si è recata nell’istituto di credito insieme ai due figli per sbrigare alcune normali operazioni contabili – spiega l’avvocato -. In altre occasioni era entrata con i bambini e il cassiere preposto allo sportello aveva azionato subito l’apertura della bussola, permettendo il libero accesso sia alla madre che ai figli minori”.
Stavolta, però, le cose sono andate diversamente e la cliente è entrata per prima e da sola all’interno della bussola. La banca ha infatti da poco modificato i sistemi di sicurezza ed installato una telecamera che permette l’accesso solo dopo alcuni secondi in cui l’utente viene identificato. “La mamma è stata identificata solo dopo vari tentativi – ha aggiunto Curatti -, mentre i figli minori erano all’esterno, in quanto la telecamera posta in alto non riusciva a vederli. Una volta entrata nei locali, visibilmente agitata ed indignata, non ha potuto far altro che effettuare l’operazione bancaria, e nello stesso tempo accertarsi in continuazione della presenza dei propri figli all’esterno della banca e davanti alla bussola. Nonostante le lamentele, l’impiegato si è limitato a risponderle che non poteva farci nulla, in quanto i nuovi dispositivi di sicurezza non erano stati scelti da lui”.
“Senza nulla togliere alla legittima preoccupazione di qualsivoglia istituto di credito – ha concluso l’avvocato – di preservare la sicurezza dei propri clienti e dipendenti dai sempre maggiori tentativi di rapina, non possiamo che censurare toni e modi dei funzionari bancari e lamentare una preoccupante mancanza di buon senso e di vivere comune che, da sempre, costituisce per le migliori banche della zona il proprio biglietto da visita”.
“E se in quel momento i bambini fossero stati rapiti da un malintenzionato? – domanda Curatti – O se si fossero inconsapevolmente messi in una situazione di pericolo? Probabilmente anche in quel caso il bussolotto di sicurezza si sarebbe dilungato in inutili richieste di identificazione nei confronti della signora che in questo caso sarebbe rimasta per lunghi ed interminabili minuti prigioniera all’interno dei locali della banca senza possibilità di prestare soccorso ai propri cari”.
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