Cronaca

E' morto il gioielliere Luciano Somenzi Aveva contribuito alla costruzione di una palazzina a Cremona Solidale Gli Orafi : «Equilibrio e ascolto le sue doti»

E’ morto venerdì notte a Cremona Solidale, Luciano Somenzi. Gioielliere (il negozio in Galleria XXV Aprile) e benefattore: con la sorella Lucia, deceduta una settimana fa, aveva contribuito economicamente alla costruzione della palazzina dell’ex Soldi, intitolata ai genitori Teresa e Mario. Aveva 80 anni, era uomo di arte e di cultura. Ha contribuito al restauro della Gran Croce d’argento del 1478, ospitata nella navata di sinistra della Cattedrale di Cremona. Ecco il messaggio di cordoglio del gruppo orafi della provincia di Cremona:

«Luciano Somenzi se n’è andato con una discrezione che, da sempre, costituiva, senza rasentare minimamente lo snobismo, un tratto caratterizzante della sua persona. Discrezione che fa ritenere la sua scomparsa, oltre che dolorosa, inaspettata, a coloro (davvero tantissimi) che l’hanno stimato e che gli hanno voluto bene. E, soprattutto, che ne rende caro il ricordo. A lui ci ha legato profonda stima e sincera amicizia. Sentimenti nati e rafforzati all’interno del gruppo orafi. Pur non avendo mai voluto rivestire alcuna carica elettiva, quella di Somenzi è stata una presenza costante e attenta. Autenticamente appassionato del proprio lavoro, capace di vero entusiasmo, con le parole e con il suo coraggioso esempio, anche nei momenti difficili ci invitava a non perdere la fiducia nel futuro. In quei colloqui discreti (non solo in occasione delle assemblee) riconoscevamo i tratti di una persona tanto intelligente quanto sensibile, capace di gesti di grande delicatezza, di raffinata attenzione e cortesia. Di Lui (amico e collega) ci ha sempre affascinato in particolare il senso di equilibrio, la passione dell’ascolto, e la modestia, dietro la quale si nascondeva una grande cultura.  Era figura notissima in città e quanti lo hanno conosciuto non possiamo che condividere questo ricordo. Perché non corre alcun minimo dubbio sul tipo di testimonianza e di contributo alla comunità con cui connotò la sua significativa esperienza di imprenditore e, ancor prima, di cittadino.  In tal senso Luciano è stato (ed è) un esempio prezioso per ciascuno. Perché se è pur vero che il tempo è dono di Dio è altrettanto innegabile che l’intera esistenza di Somenzi è stato un dono che ha saputo offrire agli altri. Coerentemente, questi aspetti che ne nobilitavano il carattere si traducevano, di continuo, in azioni concrete. Ne è chiara testimonianza l’impegno per Cremona Solidale ma anche l’entusiasmo con il quale, insieme a tutto il gruppo orafi, si dedicò al restauro della Gran Croce d’Argento del 1478 o, in seguito al recupero delle belle tele del Magnasco che, ancora oggi, si possono ammirare in pinacoteca. Testimonianze che ci ricordano – anche in modo significativo – il valore di Luciano. Mancherà a Cremona il suo impegno e la sua passione che hanno lasciato un segno profondo nella città.  Con questi sentimenti esprimiamo le più sentite condoglianze».

 

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