Cronaca

Acqua, Burgazzi (Pd) contro il ‘Salini imperatore’: “Quali interessi sotto?”

Mentre la giunta provinciale procede sulla via della società mista per il servizio idrico e promuoverà incontri di approfondimento con i sindaci (come emerge dalla deliberazione del 22 dicembre) arrivano nuovi interventi sulla questione. Il primo è quello del segretario cittadino del Pd Daniele Burgazzi, che parla di un “Salini imperatore”, si chiede il perché di tanto accanimento e quali interessi ci siano sotto, e critica il “voltafaccia del vicesindaco Malvezzi”.

Burgazzi

Il presidente Salini ha confermato il suo ritenersi imperatore assoluto della provincia di Cremona. Dopo un referendum, due pronunciamenti della maggioranza dei sindaci cremonesi e un voto all’unanimità in consiglio provinciale contro il progetto della società mista per la gestione del servizio idrico, va avanti contro tutto e contro tutti. E i fedeli sudditi prontamente si adeguano: adesso si comprende il voltafaccia del vicesindaco Malvezzi che in consiglio comunale ordina ai suoi accoliti di respingere le mozioni targata PD e UDC e due giorni dopo vota, come se niente fosse, un ordine del giorno che sconfessa totalmente l’operato dell’imperatore. Evidentemente già sapeva che Massimiliano I sarebbe andato avanti a prescindere dall’esito e quindi quel voto non avrebbe avuto nessuna importanza.

Una domanda sorge spontanea: perché questo accanirsi? Quali interessi ci sono sotto? Ai posteri, o forse ad altri soggetti istituzionali, l’ardua risposta.

Daniele Burgazzi
Segretario cittadino del Pd

 

Interviene anche Piergiorgio Bergonzi, della Federazione della sinistra: “Rappresentare la volontà e gli interessi dei cittadini”

La dichiarazione rilasciata dal Presidente Salini all’indomani dell’inqualificabile condivisione espressa dalla Giunta provinciale al Piano di privatizzazione del servizio idrico territoriale è, se possibile, peggiore dell’atto stesso.

Infatti contro tale Piano si sono espressi nell’ordine: 102 sindaci su 103 che, riuniti in assemblea, ne hanno chiesto il ritiro; la maggioranza dei sindaci del territorio; il Consiglio provinciale che all’unanimità ha espresso un sì alla gestione pubblica dell’acqua.

Ebbene, dopo tutto ciò, il Presidente induce la Giunta provinciale a pronunciarsi favorevolmente al Piano che privatizza il servizio idrico. Alla faccia della democrazia: una Delibera di Giunta opposta al parere del Consiglio provinciale (che, a differenza della Giunta, è stato democraticamente eletto dai cittadini!). All’indomani il Presidente presenta la Delibera come un importante passo per dialogare coi sindaci. Al danno si aggiunge la beffa. Incredibile, ma vero, purtroppo!

Non ha ancora capito il Presidente che, a maggior ragione su un bene comune quale l’acqua, deve rappresentare la volontà e gli interessi dei cittadini che l’hanno eletto? I quali, all’indomani del referendum si sono espressi più volte senza possibilità di equivoco anzitutto tramite le loro rappresentanze istituzionali, compreso il Consiglio provinciale? Diversamente quali altre volontà o interessi rappresenta il Presidente eletto? Lo ripetiamo: il Presidente ritiri quel Piano o si dimetta. A maggior ragione dopo la sciagurata scelta della Giunta provinciale questo è il presupposto perché ai cittadini cremonesi sia finalmente consentito, anzitutto tramite i loro sindaci, di decidere sulla gestione dell’acqua nel nostro territorio. Perché possano decidere liberi da ogni interesse o condizionamento esterni che non siano quelli dell’esito referendario e della volontà dei cittadini stessi.

Piergiorgio Bergonzi
Federazione della Sinistra

 

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