Cronaca

Natale povero di acquisti Il commercio spera di salvare l’annata con i saldi dal 5 gennaio

Un povero Natale, il più povero degli ultimi dieci anni, tutto in attesa dei saldi. Gli italiani, cremonesi compresi, hanno speso in media per queste feste 48 euro a testa in meno dell’anno scorso, con risparmi su tutto, dagli addobbi ai consumi alimentari. Regali mirati e non velleitari, per conciliare gesto ad utilità. La spesa media a famiglia – per Federconsumatori – è stata di 166 Euro, 10% in meno rispetto alle stime predenti. Abbigliamento e calzature in caduta libera (-18%) insieme a mobili, arredamento ed elettrodomestici (-24%), in calo anche turismo (-8%), profumeria e cura della persona (-7%), giocattoli (-3%), alimentazione (-1,5). Stabile l’editoria, in crescita (seppur di un timido 1%) l’elettronica.
«I dati non ci stupiscono – commenta Paolo Mantovani presidente delle Botteghe del centro – Hanno confermato quelli di qualche giorno fa. C’è meno disponibilità economica, dunque la gente non compra ed è anche un po’ spaventata. Per le feste, un minimo di ripresa c’è stata. Certo la crisi colpisce tutti i settori. Ci sono alcuni prodotti, però, che continuano ad andare bene: sono i prodotti elettronici, ormai considerati indispensabili, anche se in realtà non lo sono. Questo cosa vuol dire? Vuol dire che la gente spende meno e soprattutto spende in modo diverso agli anni precedenti».
Lo sguardo e le speranze ora per i saldi che in città partiranno dal 5 gennaio. Il Codacons dice che “saranno un flop”, ma i negozianti rimangono fiduciosi. «A Natale – dichiara Mantovani – i cremonesi hanno privilegiato beni utili, i saldi sono l’occasione per spese diverse. Noi ci attendiamo buone vendite, anche in settori in calo come quello dell’abbigliamento. La gente, proprio per la scarsa disponibilità economica, attende gli sconti, i negozi, proprio per la crisi, sono pieni di merce. In occasione dei saldi, il cliente può godere di un’ampia scelta a buon brezzo e i negozianti una meritata boccata d’ossigeno».

 

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