Lettere

Ho assistito al Consiglio e sono rimasto deluso dalle non ragioni dei consiglieri favorevoli alla privatizzazione dell’acqua

da Paolo Vailati

Premesso che solo un visionario può pensare di privatizzare il sistema idrico e immaginare che una multinazionale possa migliorare il servizio e magari diminuire le tariffe al consumo, vorrei raccontare il consiglio comunale di  Cremona a cui ho assistito ieri, per la prima volta nella mia vita. Riassumo, per chiarezza, gli antefatti: nel referendum del Maggio scorso il 97% dei cittadini votanti ha espresso volontà contraria alla partecipazione dei privati alla gestione del ciclo idrico.
Due recenti assemblee di sindaci della provincia, rispettosi del risultato referendario, hanno di nuovo bocciato, all’unanimità, l’ipotesi di tale partecipazione.
Veniamo al consiglio comunale: i consiglieri contrari alla privatizzazione hanno argomentato la loro posizione e, dati i fatti che ho premesso, non hanno faticato troppo a trovare argomenti che giustificassero la loro contrarietà. A questo punto mi aspettavo di sentire le ragioni dei consiglieri favorevoli alla privatizzazione, ma sono rimasto deluso.
Tranne l’intervento di un maldestro portavoce, a cui è stato affidato l’ingrato compito di svilire il significato del referendum, (non spiegandogli neanche la differenza fra un referendum consultivo ed uno abrogativo questi signori non hanno fatto altro che rincorrersi nel salone e parlottarsi all’orecchio.
Ha preso poi la parola il Sindaco che, in un lungo e noiosissimo sproloquio, non ha in alcun modo giustificato per quale motivo la volontà dei cittadini e dei loro sindaci sia stata disattesa ed umiliata. Non mi è risultato chiaro chi rappresentino questi “rappresentanti”.
Mi è venuto il dubbio che rappresentino qualcuno che non conosco, sicuramente qualcuno i cui interessi non collimano con quelli dei cittadini.

Paolo Vailati

 

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