Cronaca

Cittadini in corteo contro il golpe della Provincia sui primi cittadini Alle 18,30 assemblea dei sindaci per decidere il destino dell’acqua

E’ partito alle 17.45 da porta Venezia, in fronte al comando dei Vigili, il corteo contro il golpe della Provincia. I manifestanti sono circa 300 nonostante la pioggia e il freddo. Bandiere del Comitato Acqua Pubblica (nessun vessillo di partito), cori e slogan “acqua pubblica” e “revoca” e anche qualche tamburo. Organizzato dal Comitato Acqua Pubblica con associazioni e forze politiche della sinistra, il corteo protesta contro la decisione del Cda dell’Ato di ignorare la richiesta di 102 sindaci del territorio di revocare la proposta per la costituzione di una società mista per la gestione del servizio idrico. Il corteo raggiungerà Ca’ de’ Somenzi dove, dalle 18.30 in Sala Zelioli Lanzini, si riuniranno per la seconda volta in pochi giorni, i sindaci del cremonese.
La conferenza dei sindaci è chiamata ad esprimersi nuovamente sulla proposta all’ordine del giorno lunedì scorso. Prima grossa incognita è il numero legale: per dare il via alla seduta occorre infatti la presenza del 50% più uno dei sindaci, dunque 58 primi cittadini. Cremona e Crema, come noto, hanno annunciato che non ci saranno, ma non è detto che il sindaco di Crema Bruno Bruttomesso non decida di rivedere la sua posizione accogliendo l’accorato appello dei comitati e dei cittadini nelle ultime ore.
Se ci sarà il numero legale si passerà al voto. Qui conta il peso dei singoli Comuni, ed è in questo caso che l’assenza dei due principali centri, Cremona e Crema, si farebbe sentire. Se la proposta di società mista verrà rigettata il percorso si bloccherà e la gestione del servizio idrico rimarrà in capo al pubblico. Se la proposta verrà accolta la palla passerà alla Regione per un parere e da qui al Consiglio Provinciale per l’approvazione definitiva.
In caso di mancato numero legale, infine, l’assemblea non potrà nemmeno cominciare, scatterà il meccanismo del silenzio assenso e la proposta proseguirà il suo iter in Regione. Al tempo stesso, in base alla legge 26 del 2003, potrebbe partire il commissariamento dell’Ato di Cremona. Ecco cosa prevede nello specifico la normativa: “La Regione interviene in via sostitutiva ai sensi dell’articolo 172, comma 3, del d.lgs. 152/2006, nei confronti degli enti responsabili degli ATO che, alla data del 31 dicembre 2011, non abbiano affidato la gestione del servizio idrico integrato. A tal fine, la Giunta regionale nomina commissario ad acta il presidente della provincia interessata o il sindaco di Milano, per l’ambito della città di Milano”.

 

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