Cronaca

Stipendi di Perri & C.: la giunta non ci ripensa nonostante la crisi e minaccia i giornalisti

Offesi, amareggiati e pure stizziti. Sindaco e assessori minacciano addirittura querela contro gli organi di stampa per la notizia dell’adeguamento di stipendio. Informazione, precisa la giunta comunale, “falsa e strumentale”. Sì, perché a Palazzo nessuno s’è aumentato lo stipendio. Semplicemente, essendoselo ridotto prima, se lo sono ripristinato adesso. Che poi il ripristino degli stipendi cada proprio nel momento in cui al Paese si chiedono altri sacrifici, che il momento renda inopportuna una scelta che poteva benissimo essere rimandata, che se anche non avessero provveduto subito di certo al Ministero nessuno si sarebbe sognato di sanzionarli perché prendevano meno e non più del dovuto, è tutto un altro paio di maniche. Argomentazioni, queste, neanche prese in considerazione nel lungo comunicato stampa diffuso oggi dalla giunta, al termine della seduta in cui, guardacaso, si è deciso di accogliere dopo settimane la richiesta dei sindacati nella vertenza sui premi al personale comunale.

Ma tant’è: ecco la nota addolorata di Palazzo Comunale. “Il Sindaco e la Giunta Comunale di Cremona, profondamente amareggiati per quanto riportato dagli Organi di Stampa in merito al presunto aumento delle indennità legate all’esercizio del loro mandato, intendono evidenziare con forza, con il presente comunicato, la falsità delle notizie divulgate che gettano in maniera assolutamente gratuita e strumentale discredito sulle loro persone e sull’esercizio delle relative funzioni istituzionali”.
Superbo il sofisma che segue l’iniziale fuoco d’artificio: “Tale amarezza è accentuata dalla consapevolezza che, in un momento in cui il Paese è afflitto da particolari difficoltà congiunturali, si reputa ancor più necessario mantenere alto il senso di responsabilità al fine di accentuare nella collettività la fiducia nelle Istituzioni”.
Ecco allora le precisazioni ‘tecniche’: “A questo proposito – annota la giunta – si vuole precisare che gli importi relativi alle indennità corrisposte al Sindaco ed agli Assessori Comunali sono oggi, 9 dicembre 2011, gli stessi stabiliti dalla precedente Amministrazione con deliberazione di Giunta Comunale n. 560 del 28 dicembre 2006. Pertanto, nessuna decisione da parte di questa Giunta Comunale è stata mai assunta né mai proposta in merito alla determinazione delle proprie indennità che, è utile ricordare, sono al momento fissate dalla legge e pertanto applicate con atti gestionali di natura tecnica che hanno determinato una riduzione prudenziale del 7% ad inizio anno, poi reintegrato a fine anno dopo esplicito parere del Ministero dell’Interno”.
Sono evidenti e sotto gli occhi di tutti – ricorda Palazzo Comunale – gli importanti obiettivi conseguiti da questa Amministrazione in termini generali di risparmio e di razionalizzazione della spesa, nonché di rilevante diminuzione delle spese istituzionali e di rappresentanza”.
Seguono rimbrotto e minaccia ai cronisti locali: “L’Amministrazione Comunale, auspicando per il futuro una maggiore correttezza nella divulgazione di informazioni che assumono un rilievo di interesse generale, cosa che in questa fattispecie è mancata, si dichiara sin d’ora pronta ad assumere ogni necessaria iniziativa al fine di salvaguardare la propria immagine ed onorabilità”.
Breve pistolotto: “La libertà di critica, propria di ogni democrazia, non può essere confusa con la libertà di denigrare e di disinformare. Si rende pertanto doverosa una immediata rettifica delle notizie riportate”.
E conclusione: “A dimostrazione di quanto sin qui comunicato seguirà ulteriore nota tecnica attraverso la quale verranno illustrati nel dettaglio tutti i dati e le fonti relativi alle indennità degli Amministratori dal dicembre 2006 ad oggi”.

 

IL PD – Nel frattempo, sul “sacrosanto” ripristino dell’indennità degli stipendi, ecco l’intervento del segretario cittadino del Pd, Daniele Burgazzi.

Pensavamo di avere visto già tutto: un presidente che per aumentarsi lo stipendio si fa dare una consulenza da una società partecipata, annuncia le dimissioni e rimane al suo posto, consiglieri che giocano con il loro ruolo celebrando matrimoni finti, un assessore a cui viene assegnato un incarico da un altro ente. Ora questa amministrazione ha superato se stessa.
Quarantotto ore dopo la presentazione di una manovra durissima per tutti, necessaria per salvare l’Italia dal baratro sull’orlo del quale era stata condotta dal governo Berlusconi, il sindaco Perri decide di riportare la propria retribuzione e quella dei suoi assessori al livello del 2009.
Se la Giunta aveva erroneamente ritenuto di essere costretta a tagliarsi il 7% delle indennità per una interpretazione della normativa, poi rivelatasi infondata, ha certamente scelto il momento peggiore per regolarizzare il tutto con gli arretrati.
Poco importa che in realtà non si tratti di un aumento, ma di un recupero; contano la scarsa sensibilità e la distanza dai cittadini che il Sindaco dimostra ancora una volta con questa decisione.
Nessun reato, nessuna anomalia, nessuna irregolarità, la regolarizzazione vale “solo” 148.000 euro di per il 2011.
Cosa sono in fondo di fronte ai 4 mil. di euro di tasse e tariffe che questo sindaco ha messo sulle spalle dei cremonesi negli ultimi due anni? Il sindaco della gente? Vergogna!”.

 

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