Acqua, nuovo rinvio in vista per l’assemblea dei sindaci: restano le divisioni nella maggioranza
Come ipotizzato martedì durante le commissioni congiunte in Provincia, potrebbe slittare l’assemblea dei sindaci del territorio sulla riforma del servizio idrico. Convocata per lunedì 12, la conferenza dei sindaci deve decidere in merito alla proposta di società mista per la gestione del servizio idrico nel cremonese. Le divisioni nel centrodestra, in particolare nell’area soresinse-soncinese e soprattutto la linea sdoganata dal sindaco di Crema, Bruno Bruttomesso, a sostegno della gestione interamente pubblica (in house), sembrano imporre un nuovo stop all’iter caldeggiato dalla Provincia.
Sul tema interviene nuovamente il comitato Acqua Pubblica. “Apprendiamo allibiti dalla stampa dell’ipotesi di rinvio per la Conferenza dei Comuni di lunedì pomeriggio – si legge in una nota del comitato -. Ora che anche il comune di Crema meritoriamente si schiera dalla parte dei cittadini e del rispetto dei referendum di giugno evidentemente i numeri per ottenere la privatizzazione dell’acqua dei cremonesi non ci sono più. E magicamente il presidente Leni tira fuori dal cilindro una “sconvocazione” confezionata su misura per compiacere il presidente Salini, sull’orlo dell’ennesimo tragico fallimento politico. Si tratta di un atto gravissimo e inqualificabile: la Conferenza è regolarmente indetta e i sindaci hanno tutti i diritti di esprimersi in merito allo sciagurato piano d’ambito che gli è stato sottoposto. Essi hanno anzi il dovere di votare e se il termine ultimo più volte invocato del 16 dicembre è sempre valido non ha senso rimandare di due o tre giorni. Quel piano d’ambito non è emendabile, è evidente a tutti che ormai i sindaci del territorio vogliono tutt’altro, vogliono una gestione pienamente pubblica del servizio”.
“Chiediamo al sindaco Oreste Perri – prosegue il comitato – di non prestarsi a questi giochini da azzeccagarbugli della politica poiché appoggiando il rinvio diventerà lui personalmente, agli occhi dei suoi amministrati, colui che avrà permesso di fatto la privatizzazione dell’acqua, se il presidente Salini insisterà ad applicare la norma del silenzio-assenso. Fortunatamente ormai di silenzio non ve n’è più neppure l’ombra e l’assenso è defunto. Chiediamo a tutti i sindaci, di qualunque colore politico, di ribellarsi a questo indegno modo di agire che quotidianamente li mostra agli occhi della gente come birilli in mano a chi li fa votare quando pensa di vincere e gliene nega il diritto quando teme di perdere. La dignità dei sindaci è la dignità di ogni cittadino. Lunedì si deve votare e si vota contro il piano d’ambito”.
Conclude il comitato Acqua Pubblica. “Se infine dietro il rinvio si nascondesse il tentativo di spiazzare la grande mobilitazione popolare che sta montando in queste ore spostando la data della Conferenza di pochi giorni avvertiamo che il popolo dell’acqua non si fa prendere in giro e resiste sia al freddo sia ai soprusi. Saremo comunque presenti, sempre più convinti di difendere l’acqua bene comune e con essa il voto della maggioranza assoluta degli italiani”.
A sostegno della gestione pubblica del servizio idrico Sinistra Ecologia Libertà ha depositato una mozione in Consiglio comunale a Crema.
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