Cronaca

CONSIGLI AL CINEMA Woody Allen tra passato e presente a Parigi

Midnight in Paris si apre con una sequenza di immagini che immerge lo spettatore nei luoghi simbolo della capitale francese, negli scorci, nelle vie caratteristiche. Sequenza che non può che ricordare l’apertura di Manhattan. Con questo inizio il regista dichiara il proprio amore (come aveva già fatto in altri film) per Parigi, che diventa l’erede europea della sua amatissima New York.

Woody Allen

Gil (Owen Wilson) è uno sceneggiatore hollywoodiano con velleità da scrittore che si trova a Parigi con la futura moglie Inez (Rachel McAdams) e i genitori altolocati e alquanto detestabili di quest’ultima. E’ profondamente affascinato dalla città al contrario dei suoi compagni di viaggio, che sembrano odiare tutto ciò che è europeo.

Il protagonista (chiaro alter ego di Woody Allen) è un artista fortemente in contrasto con se stesso; soffre per essersi svenduto ai cliché di Hollywood, sente di trovarsi in un’epoca che non gli appartiene e sogna di rivivere quello che per lui rappresenta il periodo d’oro: i ruggenti anni Venti.

Ma a Parigi tutto è possibile e a mezzanotte il suo desiderio diventa realtà.

Mentre passeggia per le vie della capitale, una macchina d’epoca lo catapulta nella Parigi del passato, consentendogli di vivere il fervore culturale di quel tempo; gli incontra i più grandi intellettuali dell’epoca: Scott Fitzgerald, Hemingway, Porter, Dalì e Picasso. Da allora egli cercherà di ripetere questa magia ogni volta allo scoccare della mezzanotte, in cerca dell’ispirazione per il suo libro.

Questa commedia romantica e brillante racconta di come qualsiasi essere umano (in questo caso il nostro simpatico e impacciato scrittore), quando si sente inadeguato, quando fatica a capire quale sia la propria strada, trovi più facile rifugiarsi nel passato, mitizzandolo.

Ben presto, però, Gil scoprirà che per gli intellettuali di cui è tanto affascinato l’epoca d’oro era la Belle Époque, e per quelli di fine ottocento il Rinascimento.

Quindi, per quanto sia difficile e grigio il presente, lo scrittore capisce che è necessario liberarsi da ogni illusione, soprattutto da quella di vivere nel passato, e fare un tentativo nel presente, trovare la propria ragione qui ed ora.

Woody Allen torna in grande stile con questa commedia meno tagliente rispetto al solito, ma più riflessiva. Il regista sembra ormai dichiarare, come nei suoi ultimi film, la propria sintonia con il mondo europeo.

Questo geniale lavoro, firmato e diretto da Woody Allen, non è solo una commedia sul rapporto tra il presente e un passato che sembra dorato. E’ soprattutto un film dedicato alla condizione e al ruolo dell’artista. Infatti attraverso le parole che Gertrude Stain rivolge a Gil dopo aver letto il suo manoscritto, Allen indica con precisone quale deve essere il compito dello scrittore: “L’artista non deve arrendersi alla disperazione della vita, ma deve trovare un antidoto alla futilità dell’esitenza”. Ed è quello che riesce perfettamente al regista, ancora una volta, con questo film.

Sofia Chiodelli

“MIDNIGHT IN PARIS” AL CINEMA CHAPLIN ORE 19 E 21.15 E A SPAZIOCINEMA CREMONA PO ORE 14.30, 16.30, 18.30, 20.30 E 22.30


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