Cronaca

Tangenti per la discarica di amianto, lo scandalo dei vertici Arpa nelle intercettazioni di Locatelli

– Nella foto tratta dal video dei carabinieri di Brescia, l’incontro per la consegna dei 100mila euro tra Locatelli e il dirigente Arpa Rotondaro

 

Tra le numerose intercettazioni raccolte nell’inchiesta bresciana (che andrà a Milano per competenza territoriale) sulla corruzione per l’autorizzazione alla discarica di amianto a Cappella Cantone c’è un importante dialogo tra l’imprenditore Pierluca Locatelli e il funzionario Arpa Giuseppe Rotondaro (al quale Locatelli avrebbe dato una mazzetta da 10mila euro e affidato, nel giorno del rilascio dell’Aia, la bustarella da 100mila euro da consegnare al vicepresidente del consiglio regionale lombardo, Franco Nicoli Cristiani). Un dialogo, tra i due arrestati, che per gli investigatori sottolinea la “vicinanza” di Rotondaro a Locatelli nelle pratiche per la discarica di amianto in provincia di Cremona. L’intercettazione risale all’8 giugno di quest’anno, il giorno prima della conferenza dei servizi (l’Autorizzazione integrata ambientale è stata concessa il 26 settembre). Dal dirigente dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente rassicurazioni a Locatelli. Rotondaro: Buongiorno, come stai? Locatelli: Eh non lo so, ti farò sapere domani Rotondaro: Eh…dai…vedrai che domani starai meglio Locatelli: Dici? Rotondaro: Sì, sì, sì. Dove sei? Locatelli: A Grumello Rotondaro: Ah. Niente, io… penso che sia tutto a posto. Ho fatto anche delle verifiche… Locatelli: Hai fatto un po’ di verifiche? Rotondaro: Si, son stato giù anche l’altro giorno lì… dalle tue parti, non te l’han detto? (si farebbe riferimento a una visita a Cappella Cantone, ndr) Locatelli: Dopo ci dobbiamo vedere poi noi, eh? Rotondaro: Sì, sì. Io, guarda, tranne la settimana… Locatelli: Incomprensibile, ci sono sempre Rotondaro: Ma figurati, ci mancherebbe altro, gli amici non si dimenticano mai

AGGIORNAMENTO – ROTONDARO (ARPA) AL GIP: «I 10MILA EURO? PAGAMENTO PER UNA CONSULENZA. E NON SAPEVO DEI 100MILA EURO NEL PACCO DESTINATO A NICOLI CRISTIANI»

Davanti al giudice per le indagini preliminari di Brescia il vicepresidente del consiglio regionale lombardo, Franco Nicoli Cristiani, non ha risposto alle domande. Ha detto che parlerà solo quando avrà letto le carte che lo accusano. E si è mostrato disposto alle dimissioni (leggi l’articolo). Ha invece respinto le accuse il funzionario Arpa Giuseppe Rotondaro, difeso dal legale Giuseppe Lucibello. Nell’interrogatorio di garanzia ha affermato che i 10mila euro ricevuti dai Locatelli erano la somma dovuta “per una consulenza“. Rotondaro pare inoltre aver detto di non essere stato consapevole del contenuto del pacco che i Locatelli gli hanno affidato per farlo pervenire a Nicoli Cristiani (dentro il quale secondo i risultati dell’indagine si trovava la mazzetta da 100mila euro in banconote da 500 destinata al politico del Pdl). Pierluca Locatelli e la moglie avrebbero parlato semplicemente di “un regalo” da consegnare al vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia.

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