Era nascosta in cantina la donna che voleva la morte del marito
Voleva morire. E’ quello che ha raccontato alla polizia la donna che aveva deciso di togliere di mezzo il marito assoldando un killer. Gli uomini del commissariato di Crema, guidati da Daniel Segre, l’hanno ritrovata nella cantina della casa dei genitori, in via Capergnanica. Era scomparsa dopo l’intervento della polizia e la denuncia. Per quattro giorni, senza far sapere nulla a nessuno e senza cibo né acqua, si è rintanata nello scantinato. Scoperta dalla polizia è stata poi portata al pronto soccorso, dove si è deciso il ricovero. Sui polsi, diversi tagli, forse dovuti a un tentativo di suicidio.
La donna, una casalinga 39enne, è accusata di aver architettato un piano per uccidere il compagno (in atto una difficoltosa separazione). La donna avrebbe confidato alla sua migliore amica l’intenzione di assoldare un killer professionista. Venuto a conoscenza delle intenzioni della moglie, l’uomo ha contattato il commissariato di Crema. “Si è presa la decisione di far avvicinare la donna da un finto killer – ha spiegato Segre nei giorni scorsi -. Nel corso degli incontri con il finto killer, tutti filmati, la donna inizia a contrattare con il presunto assassino chiedendo di organizzare una finta rapina che avrebbe dovuto portare all’omicidio”. La donna si è così accordata per l’uccisione con un compenso di 5mila euro. Ha quindi stabilito la data per la consegna di un anticipo di 2mila euro, ma al momento dello scambio è intervenuta la squadra investigativa del commissariato di Crema, appostata nei dintorni. “In assenza di un vero killer si configura un ‘reato impossibile’ – ha chiarito Segre – che, seppur verosimilmente manderà la donna immune da conseguenze punitive, non le eviterà conseguenze giudiziarie”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA