Cronaca

L’amicizia ambigua di One Day Lavoro discreto, ma non brillante sugli incontri che cambiano la vita

One Day racconta dell’incontro tra Emma (Anne Heathway) e Dexter  in una grigia Edimburgo il giorno della loro laurea, il 15 luglio (San Swithin), data che rappresenta il file rouge dell’intero film. Infatti, l’intrecciarsi e l’evolversi delle loro vite è immortalato ogni anno in quel giorno.

Da una notte che doveva essere passionale non nasce una storia, ma una profonda e ambigua amicizia tra due persone completamente diverse. Emma è autoironica e pura, Dexter è il classico fascinoso rampollo di buona famiglia, spavaldo, irriverente e molto ambizioso. Entrambi sono tormentati, si cercano ma non riescono a trovarsi.

All’inizio è tutto molto affascinate, Emma e Dexter  hanno vent’anni, sono giovani, belli e trasudano l’incredibile energia di chi sente di avere il mondo nelle proprie mani e di poter fare  ogni cosa. Parigi e l’atmosfera magica delle spiagge del  sud della Francia, fanno da cornice alla storia tra questi due giovani che sembrano così vicini dal rivelarsi davvero cosa significano l’uno per l’altra, ma sono in realtà così lontani. Emma si accende solo quando è con il suo migliore amico che cerca, in tutti i modi, di farla uscire dal suo guscio; e Dexter riesce ad essere se stesso solo quando sta con Emma che rappresenta il suo legame con la realtà. Hanno un rapporto incredibilmente intenso e imperfetto, quasi poetico.

Purtroppo nonostante queste meravigliose premesse, il film in seguito si evolve in modo incredibilmente scontato. All’idillio della giovinezza segue l’immancabile e inesorabile crisi. Il loro magnifico rapporto si logora e non solo i due non riescono a stare insieme, ma entrambi non sembrano riuscire a realizzare i propri sogni: Dexter diventa il re della tv spazzatura ed Emma abbandona le velleità da scrittrice.

Anche il finale a sorpresa delude di gran lunga le aspettative iniziali. Infatti, nonostante sia ciò che ha distolto i più dal definire One Day la solita storia romantica e tormentata, non è altro che un semplice e astuto tentativo da parte dello sceneggiatore David Nicholls (che è anche l’autore dell’omonimo best Seller) di non far risultare banale questo film che è carino, ma non impressiona nessuno.

La regista Lone Scherfing non riesce ad esprimere con sufficiente maestria l’incredibile verità che si cela dietro questo lavoro discreto ma non brillante, ovvero come un incontro possa cambiare la tua intera esistenza per sempre.

Sofia Chiodelli

“ONE DAY” AL CINEMA CHAPLIN ORE 19 E 21.15

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