Schifano (Idv) attacca Zanardi: “Il presidente del Consiglio non è imparziale”
(Nella foto, il consigliere dell’Idv, Giancarlo Schifano)
Quel passaggio in Sala Quadri ha leso la sua “onorabilità”. E il fatto di vedersi preclusa la possibilità di replicare in ‘tempo reale’ ha peggiorato le cose. Così, come preannunciato, il consigliere comunale dell’Italia dei Valori, Giancarlo Schifano, ha scritto una lettera di protesta al sindaco, al segretario comunale e al presidente del Consiglio Comunale, Alessio Zanardi. L’episodio risale all’ultima seduta del Consiglio. Nel corso del dibattito sull’ordine del giorno del Pd contro la consulenza a Jane Alquati, il capogruppo del Pdl, Federico Fasani, ha chiamato in causa Schifano. Se si accusa Alquati di aver ottenuto la consulenza – questo il succo del passaggio – in virtù del suo ruolo in giunta, siamo legittimati a pensare che Schifano insegna grazie alla tessera di partito.
Immediata la protesta del consigliere dipietrista, che avrebbe voluto intervenire immediatamente. Il presidente del Consiglio, tuttavia, non ha ritenuto di concedere la parola a Schifano. Di qui la lettera di protesta del consigliere.
“Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale – scrive Schifano – sono stato volgarmente accusato nella mia onorabilità in merito alla professione che svolgo da circa 11 anni con dedizione e passione dopo aver superato 2 concorsi pubblici, svolgendo delle prove scritte e orali nel lontano 1999-2000”.
“Il Presidente del Consiglio – incalza il consigliere – in modo strumentale e pretestuoso fa un uso improprio del regolamento del Consiglio Comunale non attenendosi a rispettare i diritti e i doveri dei rispettivi Consiglieri. L’art.41 del regolamento del Consiglio Comunale sostiene che: qualora un Consigliere Comunale ritenga di essere stato leso nella propria onorabilità ovvero quando ritiene che gli siano state attribuite opinioni diverse dalle proprie, sussiste il fatto personale, il Consigliere che chiede la parola per fatto personale deve precisarne i motivi. Il Presidente del Consiglio decide arbitrariamente e a proprio uso e costume (vedi Consigli precedenti) a chi dare la parola per una breve replica per fatto personale e a chi non darla!”.
“Io chiedo – conclude il consigliere dell’Idv – che il Presidente del Consiglio applichi il regolamento che regola il buon funzionamento delle sedute consiliari attenendosi scrupolosamente ai diritti e ai doveri dei rispettivi consiglieri, senza trasformarsi a seconda delle occasioni da arbitro a giocatore”.
f.c.
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