Polemica in Comune per la nuova sede della Provincia
Da una variante urbanistica al dibattito sull’abolizione delle Province. In Comune è scontro tra maggioranza e opposizione sull’opportunità di realizzare la nuova sede della Provincia nel complesso del Parco dei Monasteri. L’amministrazione provinciale ha chiesto alla giunta comunale una variante al piano di recupero del Parco così da inserire nuovi servizi nell’ambito del progetto per la nuova sede. L’argomento è stato portato oggi in forma di comunicazione in commissione urbanistica e da qui è nato il confronto sull’opportunità di realizzare una nuova sede per un ente a rischio abolizione.
“In un contesto nazionale di ridozione dei costi della politica – ha detto Mauro Fanti, Pd -, che si prosegua imperterriti in questo progetto (la nuova sede voluta da Salini; ndr) la dice lunga sullo scollamento tra cittadini e istituzioni”. Fanti ha quindi ammonito sula “opportunità di investire soldi pubblici” per un ente che “fra qualche mese rischia di non esserci più”.
Il problema, ha fatto eco Ferdinando Quinzani, Cremona per la Libertà, “è che la gente non conosce questi luoghi (il parco degli ex Monasteri; ndr), diversamente la città si mobiliterebbe più di quanto non si sta facendo per l’ex Inam”. “Invito la giunta a bocciare questa richiesta e a non consentire questo scempio”, ha detto Quinzani rivolgendosi al vicesindaco Carlo Malvezzi.
Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere Giancarlo Schifano (Idv), mentre Malvezzi ha ribattuto richiamando il progetto dell’amministrazione Bodini per il recupero del parco dei Monasteri. “Il piano di recupero – ha ricordato Malvezzi – è del 2002 ed è uno dei tanti progetti che non hanno mai visto la luce. Era un progetto suggestivo ma non se ne è mai fatto nulla”.
“Bloccare questo progetto perché forse domani aboliranno la Provincia – ha concluso – mi sembra una motivazione debole”.
Daniele Soregaroli, già assessore all’urbanistica per il centrosinistra, ha rivendicato il progetto originario, ripercorrendo il difficile percorso di acquisizione delle aree. “Mi spiace che non si immaginino altre soluzioni (per il comparto) – ha osservato -. Nell’impossibilità di realizzare la nuova sede dell’amministrazione provinciale, cosa sarà del resto del comparto?”.
“Rispetto e stimo quell’idea – ha replicato Malvezzi riferendosi al progetto delle precedenti amministrazioni -, ma oggi per un ente locale è impossibile affrontare un recupero delgenere. Era un progetto ambizioso già allora ed è diventato irreabilizzabile oggi. L’intervento (proposto dalla Provincia; ndr) comporterà comunque il recupero di un comparto oggi abbandonato e per l’amministrazione provinciale è più dispendioso mantenere l’assetto attuale che non realizzare una nuova sede”.