Cronaca

Sporcizia e pericoli nel parco della Scuola elementare Bissolati I genitori: «Non sappiamo più a chi dobbiamo rivolgerci»

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Alle 16.10 i bambini sono già usciti tutti. Non è più stagione per trattenersi un po’ a giocare nel parco. Nella aule c’è solo qualche piccolo alunno del corso di banda. Il cancello è aperto: l’area davanti alla Scuola Leonida Bissolati, terminato l’orario scolastico, diventa area pubblica. Al centro del parco c’è lo Skate Park, uno spazio recintato con quattro rampe gestito dall’Associazione Ossa Rotte Team. C’è dal 2003, inaugurato dalla sindaco Corada, rientrava in un progetto più ampio sullo sviluppo del protagonismo e dell’espressività giovanili, forte – come si legge nel comunicato stampa – di una collaborazione tra i giovani e l’Amministrazione. Più in là, l’edificio utilizzato da alcune classi dell’Enaudi.

Tra foglie e rampe, però, anche tanta sporcizia e pericoli. L’accesso alla palestra (non utilizzato dai bambini, ma accessibile a chiunque) è una rampa in legno pericolante con grossi chiodi arrugginiti che sporgono. A fianco, un gabbiotto aperto pieno di sacchi neri e di cartoni accatastati. Attorno allo Skate Park, immondizia, coperchi di lattine, cartacce e lastre di ferro arrugginite. Nell’area dei giochi, poi, pezzi di bastone e un cartello stradale divelto.
Nell’area retrostante la scuola, utilizzata soltanto per la didattica, dunque non accessibile a tutti, a periodi la sporcizia si accumula e i genitori non sanno più a chi rivolgersi per chiedere uno smaltimento totale ( non solo dell’immondizia generica) e costante.
La questione va avanti così da almeno due mesi, dall’inizio dell’anno scolastico. La manutenzione dell’area esterna è di competenza comunale. Il Circolo Didattico ha fatto già numerose segnalazioni, ma i reclami e le richieste di intervento sono rimaste fino ad ora senza una risposta.
«Nessuno chiede la chiusura dello Skate Park – dice un genitore davanti alla scuola -, ma così la situazione diventa inaccettabile. Il parco sta diventando una specie di discarica a cielo aperto e al suo interno ci sono elementi di pericolosità. Possono anche essere considerate questioni spicciole e poco rilevanti, ma mi sembra che riflettano, pur nella loro semplicità, inefficienza e mancata tempestività da parte di chi si deve occupare dell’area. Non si tratta nemmeno di venire qui una volta a pulire: in assenza di soluzioni a lungo termine e di progettualità sull’area, tra due mesi, ci troveremo nella stessa identica situazione».

 

Fotografie realizzate  il 28 ottobre 2011

 

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