Politica

Rischio esondazioni, Milesi e Torchio incalzano la Provincia

Messa in sicurezza dei fiumi Po, Adda, Oglio, dei canali e dei corsi d’acqua in genere. A chiedere la massima attenzione su questo fronte è il consigliere provinciale dell’Italia dei Valori, Clara Rita Milesi, con un ordine del giorno urgente depositato in Provincia.

Partendo dall’apprensione creata dai “tragici eventi degli ultimi giorni della Toscana e Liguria”, l’esponente dell’Idv ricorda “gli eventi di esondazione avvenuti l’anno scorso, quando la parte  sud della nostra provincia è stata improvvisamente allagata da corsi d’acqua, canali e rogge”.

“Della sicurezza dei nostri fiumi – scrive Milesi – non parla più nessuno, nonostante l’argomento sia stato materia di campagne elettorali regionali, provinciali e comunali”.

Di qui le richieste all’amministrazione provinciale per sapere “quali siano le azioni che si stanno intraprendendo anche con le istituzioni superiori per la messa in sicurezza dei fiumi e la tutela dei cittadini; quali siano le azioni di messa in allerta della cittadinanza in caso di pericolo esondazione, a maggior ragione considerando che in queste ore è prevista la piena del Po”.

“Considerata l’urgente necessità di mettere in sicurezza i fiumi – conclude Milesi – e di conseguenza le popolazioni che vivono lungo le sponde degli stessi, si chiede inoltre di impegnare il Presidente nel recupero dei fondi Fas destinati alla regimazione del fiume Po”.

 

ANCHE TORCHIO INTERROGA – Nel tardo pomeriggio, sullo stesso tema, ecco un’interrogazione urgente di Giuseppe Torchio. Di seguito il testo.

Premesso che il Comando Regionale della Protezione Civile della Lombardia ha attivato in Liguria un nucleo operativo a Borghetto Vara (SP) avvalendosi. sinora, di dodici Volontari della Provincia di Cremona (due per sei gruppi locali) e che gli stessi saranno di ritorno il prossimo 9 novembre, al termine dei primi interventì nelle aree fortemente colpite dalla prima alluvione della settimana scorsa nelle Regioni Liguria e Toscana;

Premesso che nella giornata di venerdì 4 novembre si è registrata una seconda ondata calamitosa che ha colpito in particolare l’area di Genova;

Considerato che la Provincia di Cremona dispone di un organizzato ed attrezzato sistema di Protezione Civile che ha operato con grande incisività, durata ed efficacia anche nel corso del terremoto dell’Aquila;

Atteso che le previsioni meteorologiche indicano nella giornata di martedì il pericolo dell’ondata di piena nelle nostre aree golenali del Po ed affluenti;

Considerato che per tale data dovrà essere fatto ogni sforzo di mobilitazione delle risorse umane professionali e del volontariato di Protezione Civile onde evitare il ripetersi dei gravi fenomeni registrati in altre realtà territoriali;

INTERROGA IL PRESIDENTE E LA GIUNTA PROVINCIALE

Per conoscere quali siano le motivazioni che, diversamente da quanto avvenuto in Friuli ed in altre Regioni, hanno impedito il rinvio ad altra data di esercitazioni che, pur programmate sono realizzate, invece, ad una incollatura della prevista ondata di piena sul nostro territorio;

Quali siano i motivi di una prova muscolare che toglie tempo e risorse alla vera emergenza che arriverà nei prossimi giorni e che richiede di predisporre per tempo i singoli gruppi di Protezione Civile per interventi mirati nei rispettivi territori di provenienza e competenza;

Se il dispiegamento per due intere giornate di oltre 150 volontari della Provincia di Cremona, in Rivolta d’Adda, sotto la pioggia battente e proprio alla vigilia di una piena che è preannunciata particolarmente impegnativa, in particolare per le zone golenali del Po e degli affluenti, nella giornata di martedì prossimo non sia un modo propagandistico ma assai poco incisivo di affrontare un problema destinato, invece, ad assorbire ogni energia proprio nei prossimi giorni.

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