Cronaca

Il mistero di Angelo Faliva “Dalla Farnesina scomparso il suo fascicolo”

La sorella di Angelo, Chiara, questa mattina su Rai Due

La sparizione del cuoco cremonese Angelo Faliva e la battaglia della famiglia per la ricerca della verità questa mattina, poco dopo le 11, su Rai Due. La sorella Chiara è stata ospite del programma ‘I fatti vostri’ dove ha risposto alle domande del conduttore Giancarlo Magalli, ricordando i contorni poco chiari della vicenda e i risultati delle indagini che hanno visto impegnati in prima persona i familiari di Angelo.

LA PERIZIA PRIVATA SUL COMPUTER: EMAIL E DOCUMENTI CANCELLATI

Era il 25 novembre di due anni fa. Angelo lavorava sulla nave da crociera ‘Coral Princess’. Da quella sera, con l’imbarcazione in mare tra Aruba e Cartagena, di lui non si sa più nulla. Chiara, in trasmissione, ha ripercorso alcune tappe della storia: “Un anno dopo la scomparsa sono stati restituiti gli effetti personali. Con una perizia privata sul pc di Angelo (un portatile, ndr) sono emersi fatti gravi, che hanno confermato i nostri dubbi sulla serietà della compagnia (Princess Cruises, ndr). Il computer è stato manomesso, sono state cancellate email, sono stati cancellati file e documenti. Tutto è stato fatto direttamente sul computer. A livello legale sono questioni molto gravi”. Già, perché con queste azioni “sono stati compromessi indizi per le ricerche di Angelo”. Chi è stato a manomettere il computer? “Personale della nave. Sono sicura al 100%”, dice Chiara. “E’ stata la security della nave perché in quei giorni il computer era stato sequestrato da loro. Dalla perizia risultano proprio le date: dal 7 dicembre al 10, giorni in cui il pc era sequestrato”. “Sicuramente la compagnia sta nascondendo qualcosa. Non ci sarebbero stati motivi per mettere le mani sul computer”, afferma la sorella di Angelo.

IL NOME DI UN ALBERGO DI CARTAGENA SUL CAPPELLO DA CUOCO

Molti i dettagli emersi con le verifiche della famiglia: “Ho scoperto tante cose. Come il lucchetto tranciato dalla scrivania contenente effetti personali. Ho scoperto dentro la cabina il suo cappello da cuoco su cui era stato scritto a penna il nome di un hotel di Cartagena (il ‘Capilla del Mar’ della città colombiana dove era diretta la nave, ndr). E lo stesso nome dell’albergo compare in una ricerca sul computer di Angelo fatta la sera stessa della sparizione. Un altro mistero”. Per di più “il cappello l’ho trovato dopo il passaggio nella cabina dell’Fbi. Non so quanto la perquisizione sia stata seria”.

Ora le indagini sono nelle mani della polizia di Bermuda (dove la nave è registrata): “Dirigevano il traffico e sono due anni che non rispondono alle email e alle chiamate dell’avvocato – prosegue Chiara su Rai Due -. Ciò fa comprendere il grado di competenza degli investigatori”.

TANTE TELECAMERE E NESSUN VIDEO UTILE

Chiara in trasmissione

“Inizialmente – racconta Chiara – siamo stati avvertiti della scomparsa ed è emerso che mancava anche un salvagente. Non abbiamo mai saputo se c’era un collegamento con Angelo”. Registrazioni video utili? Nessuna secondo la versione ufficiale: “Le telecamere a bordo della nave non hanno ripreso nulla. Sono 5mila ed è molto improbabile. Al di là di questo non sappiamo a che punto sono le verifiche della polizia di Bermuda. Non sappiamo nulla. Inizialmente la scomparsa è stata fatta passare come suicidio. Ma non è così: Angelo era allegro e solare e aveva chiesto il reimbarco sulla stessa nave. Parlano addirittura di allontanamento volontario”.

IL FASCICOLO DI ANGELO SPARITO ALLA FARNESINA

“Angelo – va avanti la sorella – è stato visto alle 20,15 in sala ristorante. Poi ha preso l’ascensore di servizio che porta alle cabine. Dopodiché non è stato più visto. E l’allarme non è stato lanciato subito. Dopo un’ora il compagno di cabina e secondo cuoco ha comunicato allo chef che Angelo non era tornato. Lo chef se n’è fregato. L’allarme è stato dato 13 ore dopo”. Si parlava anche di un litigio con lo chef filippino, aggiunge il conduttore: “Non una questione grave però. Tutto era scaturito dal fatto che Angelo non si era presentato a lavoro qualche giorno prima per un mal di testa. Semplicemente non si erano capiti”. Sulla nave un comandante italiano: “Non è stato molto disponibile. Lui si ritiene al di fuori della storia. Qualcuno però sa qualcosa”.

Chiara è convinta che ci siano ancora diversi elementi da scoprire: “C’è qualcuno che sa e che non ha parlato. Le indagini sono state superficiali. Praticamente nessuno di quelli che lavoravano in cucina è stato interrogato. E alla Farnesina il fascicolo di Angelo è stato perso, non si sa dov’è. Dal Ministero degli Esteri solo promesse, nessun fatto. E’ una vergogna”.

Michele Ferro


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