Politica

“Una drammatica distanza tra il Palazzo e la vita reale”

Una drammatica “distanza tra la classe dirigente di palazzo Comunale e la vita reale”. Nessun confronto, nessuna mediazione, progetti che approdano all’attenzione dell’opinione pubblica solo attraverso la stampa. Partito Democratico e Ascom, pur su due binari ben distinti, viaggiano paralleli sull’onda delle critiche all’amministrazione comunale per il progetto di riqualificazione dell’area ex Scac di via Sesto. Resta aperto il dibattito tanto sull’intervento quanto sulla scelta del progettista, caduta sull’architetto Emiliana Brambilla, moglie dell’assessore Roberto Nolli.

Il modello di sviluppo delineato dall’intervento di riqualificazione dell’area, con nuovi insediamenti commerciali fuori dal centro, commenta il segretario provinciale del Pd, Titta Magnoli, “era già escluso sia dal programma elettorale di Corada che da quello di Perri”.

“Il fatto che improvvisamente esca un’operazione del genere – prosegue Magnoli – suscita quantomeno attenzione. Spero che non si limitino a portarlo semplicemente in commissione, ma che sull’argomento si apra un dibattito in Consiglio. Da parte nostra condividiamo le perplessità dei commercianti e chiederemo coinvolgimento e partecipazione”.

Capitolo Emiliana Brambilla: “Ci rivolgiamo al sindaco – dice Magnoli -, chiediamo a lui un surplus di attenzione sull’iter del progetto, perché si moltiplicano eventi (riferimento alla consulenza a Jane Alquati; ndr) che richiedono un attento controllo del pubblico”.

“Sia il sindaco a farsi garante di questo controllo – conclude il segretario del Pd -, affinché tutto si svolga nella regolarità e senza conflitti d’interesse. Trovo paradossale che con questa maggioranza si scoprano sempre le cose in un secondo momento, grazie ai giornali – e su questo faccio io stesso autocritica. O qualcuno va a stanare queste cose o non se ne sa niente. Resta l’idea di scarsa trasparenza”.

Sempre per il Pd, il consigliere Alessia Manfredini contesta a Nolli la dichiarazione secondo cui il progetto passerà al vaglio del Consiglio comunale. “Forse l’assessore Nolli non è aggiornato sulle modifiche introdotte dal Governo con il decreto sviluppo in tema di urbanistica – dice Manfredini -. Tra le novità, quella che prevede che i piani attuativi conformi al Pgt vengano approvati solo dalla giunta, senza passare dal Consiglio”.

Anche su questo intende veder chiaro la Lega Nord, che accusa gli alleati l’assenza di confronto sull’intervento di riqualificazione. Nei prossimi giorni il capogruppo Italico Maffini si procurerà i documenti relativi all’intervento, affinché i vertici del partito possano approfondire l’argomento.

 

ASCOM – Infine, la dura presa di posizione di Paolo Mantovani, Botteghe del Centro. “La volontà di accelerare l’iter di autorizzazione per la riqualificazione dell’ex Scac – osserva – testimonia drammaticamente la distanza tra la classe dirigente di palazzo Comunale e la vita reale, tra economia, imprese ed una politica che parla di dialogo ed, invece, si trincera nell’esercizio del suo potere. Non voglio entrare nel merito alla polemica su ciò che è legittimo (l’assegnazione del progetto ad un familiare) e ciò che e inopportuno (perché non basta l’uscire dalla Sala quando si tratta l’argomento). Lascio a ciascuno il giudizio. Ritengo tuttavia che in questo modo venga meno la credibilità del Sindaco Perri e dei suoi assessori. La crescente distanza tra la politica di palazzo e le richieste dei cittadini è un sintomo e anche una causa della profonda crisi che oggi si avverte ogni livello di governo e  che mette in pericolo lo stesso concetto di democrazia partecipativa che è alla base delle nostre società“.

Anche in questa occasione è  mancata la volontà di ascoltare. In modo irrispettoso, anziché approfondire le ragioni della contrarietà delle associazioni viene liquidata la questione come una “consuetudine” ed afferma che “quasi c’era da aspettarselo”. Nessun momento di riflessione, di confronto e di mediazioni: per il presidente della Commissione territorio si deve solo procedere, senza perdere tempo. Il  progetto “non andrà nemmeno in consiglio comunale” ma direttamente in Giunta. Così i nostri amministratori declinano il senso della democrazia, pensando al solo rispetto delle normative, a non commettere illeciti, ben consapevoli che l’opportunità e il senso più vero ed etico della rappresentanza imporrebbero altro“.

Ed ancora invitiamo il vicesindaco a promuovere un momento pubblico di confronto dedicato proprio all’ex Scac. Agli amministratori ribadiamo, ancora una volta, che la nostra Associazione non è contro in maniera pregiudiziale e assoluta alla nascita di nuovi centri. Certo lo è (e con fermezza) nella situazione attuale che vede già pesantemente penalizzato il commercio di vicinato. Precondizione alla nostra approvazione di nuovi insediamenti sono quegli interventi che mettano le nostre imprese nelle condizioni per poter competere ad armi pari con la Gdo. La nostra Associazione chiede parcheggi e viabilità che permettano, semplicemente, ai nostri clienti di poter vivere il centro, chiede un servizio di trasporto pubblico adeguato ed una ztl che sia pensata in armonia con le esigenze vere della città. Si avvicina il Natale, con le aperture festive. Altrove (ad esempio a Parma), la domenica mattina si consente l’accesso al centro per favorire i negozi ed i loro clienti. Qui ci si è mai pensato? Le nostre richieste al sindaco, alla Giunta, e ai consiglieri sono ben chiare“.

Non aver rispettato gli accordi presi non può cancellare i documenti sottoscritti. Gli Amministratori non hanno ragioni sufficienti per affermare che per “Barricarsi ora dietro la filosofia contraria ai centri commerciali è tardi”. Perché a barricarsi, anche questa volta è il Comune che rifiuta il dialogo ed il confronto. Sappiano, Perri e la Giunta, che non basta la promessa di investire gli oneri di urbanizzazione sul centro. Anche perché, ormai, abbiamo capito che quei soldi se ne vanno nelle opere viabilistiche necessarie ai nuovi insediamenti. A  noi restano il danno e la beffa. Ed è sciocco pensare a clientele diversificate. Forse che i cremonesi non andranno nel nuovo centro? O si può pensare che molti dei nostri clienti andranno dove sono certi di trovare parcheggi in abbondanza e per di più gratuiti, con la certezza di non essere immortalati da qualche videocamera e multati per un accesso alla ztl? Al Sindaco e ai suoi amministratori chiediamo coerenza: non tornino da noi con le promesse di valorizzare il centro solo quando si avvicinerà la prossima campagna elettorale. Perché l’arroganza nelle decisioni da parte di questa Giunta è ben chiara. Ed ha concesso già troppe autorizzazioni alla Gdo. Anche se il PdL lo approva a pieni voti, dunque, quello della ex Scac è un progetto da bocciare senza appello perché, anziché essere occasione di crescita per la città finisce con il produrne un ulteriore impoverimento“.

 

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