Torchio: «Complimenti per la Fiera ma di quale politica agricola può parlare il governo?»
Mentre voglio complimentarmi con Antonio Piva per avere, ancora una volta, con la Fiera Internazionale del Bovino da Latte, centrato l’obbiettivo e per aver saputo mettere il dito nella piaga dell’attuale situazione di precarietà che caratterizza il mondo agricolo, mi chiedo di quale politica agricola possa parlare un governo che cambia tre ministri dell’agricoltura in due anni.
E’ questa la risposta da dare al Presidente della Fiera che si è lamentato della marginalizzazione dell’agricoltura nel nostro Paese ed in Europa? Non mi pare.
E poi si ha la spudoratezza di affermare che l’attuale ministro è “furbo” e viene applaudito quando parla di legalità, proprio lui e proprio da quelli che da quando mi hanno “trombato” nel ’94 per eleggere Striek Lievers alla Camera e Robusti al Senato non hanno fatto altro che legittimare quelli che hanno vissuto, per necessità o per furbizia, fuori dalla legalità.
Sì perché lì c’è un “fritto misto” di poveri diavoli che forse non avevano i soldi per pagare le quote latte, mixati con furbi, tra cui qualche pare qualche deputato leghista, che han venduto le quote ed hanno continuato a produrre in barba alla gran parte degli onesti. Gli onesti sono quel 90 e più % che le multe, invece, le hanno pagate addossandosi mutui che gravano sui loro figli e nipoti.
A proposito della nuova Pac che dovrà permeare l’Europa per il prossimo quindicennio, mi sembra molto importante lo sforzo fatto dai parlamentari del Pd e del gruppo socialista e democratico del Parlamento Europeo, guidati dal Presidente della Commissione Agricoltura De Castro e dal relatore della riforma della Pac Cabulas…. già ministri dell’agricoltura, rispettivamente in Italia e Portogallo e venuti a Cremona a raccogliere le opinioni della base sindacale e produttiva agricola per codecidere sulla futura politica.
Anche il convegno dell’Anga sulla nuova Pac ha dato un segnale forte e provocatorio rispetto all’impossibilità di condividere l’attuale impostazione che porterebbe la più estesa penalizzazione, in assoluto, proprio per la nostra agricoltura e per la zootecnia, in particolare con la morte delle quote a partire dal 2015, mentre ci sarà ancora un sacco di allevatori impegnati a pagarne i mutui.
Mi sembra che le osservazioni delle professionali agricole debbano concretizzarsi in un documento comune da consegnare al Commissario Dacian Cholos nel corso della sua venuta all’audizione congiunta delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato nella prima decade di novembre.
Penso che anche le Istituzioni cremonesi, con appositi ordini del giorno che, partendo dalla mia lista civica ma in posizione chiara ed aperta a tutti, debbano ribadire una comune linea di difesa e di sostegno della centralità dell’agricoltura e sarebbe opportuno che, invece di massacrare il migliore distretto agroalimentare del Paese con assurde discariche di amianto, si arrivasse a consegnare al Ministro dell’Agricoltura ed a tutti i referenti politici ed istituzionali romani una comune e condivisa posizione l’11 novembre prossimo, evitando che gli agricoltori debbanop pensare ad un prossimo “S.Martino” delle loro attività.
Giuseppe Torchio
Lista Civica Provinciale