Ex Scac: perplessità anche sul progettista, moglie di un assessore
Dubbi, perplessità e interrogativi sul progetto di riqualificazione dell’area ex Scac di via Sesto. L’intervento proposto al Comune dalla proprietà dell’area, la Toto Costruzioni Generali Spa, continua a far discutere. Al di là dell’intervento in sé, solleva perplessità (anche in ambienti della maggioranza) la scelta del progettista: Emiliana Brambilla, moglie dell’assessore al Bilancio Roberto Nolli.
A lei la proprietà dell’area ha affidato l’incarico per riqualificare i 73mila metri quadrati sui quali si estende l’area, dismessa da anni, che vedrà sorgere un albergo, un ristorante, una grande struttura di vendita, una palestra, ma anche spazi verdi e un nuovo sottopasso tra via Sesto e via Milano.
“Mia moglie è architetto e lavora per privati – dichiara Nolli senza scomporsi -. Un suo cliente è la Toto Costruzioni, per la quale ha elaborato un progetto ora depositato in Comune. Il progetto, ci tengo a sottolinearlo, è quello che ho potuto vedere dai giornali”.
“Riguardo alla procedura – prosegue l’assessore -, il progetto verrà valutato sulla base delle normative vigenti, così come tutti i progetti preparati da mia moglie. Non vedo l’anomalia, mi sembra il segreto di Pulcinella: tutti sanno che mia moglie fa l’architetto ed è evidente che non si firma sotto lo pseudonimo di Furia o di Rin Tin Tin. E’ tutto legittimo, lei svolge la sua professione e non ha niente a che vedere con rapporti con il pubblico”.
L’obiezione più scontata: si potrebbe pensare ad un iter facilitato.
“Se l’eventuale affermazione di qualcuno è questa, rispondo che è irricevibile, inaccettabile. Un privato presenta un progetto e questo viene valutato da commissioni tecniche del Comune. In questo caso così come in qualsiasi altra pratica privata. Il Comune, attraverso un’apposita commissione tecnica, valuta in base alle regole vigenti e ne riscontra la legittimità o meno da un punto di vista normativo. Punto”.
“Ora – incalza Nolli -, fino a prova contraria non mi risulta essere parte di questa commissione”.
E in seguito, cosa prevede la procedura?
“Come per tutti i progetti presentati da un privato, c’è un iter regolato da norme precise e passaggi tecnici. Passaggi che competono agli uffici competenti, che valutano i diritti del privato e gli interessi del pubblico. Chi pensa di strumentalizzare questi passaggi può essere definito in un solo modo: ignobile”.
Converrà che la cosa farà discutere…
“L’unica cosa che il sottoscritto può fare è prendere atto attraverso la stampa del progetto presentato dall’architetto Brambilla. Progetto, ripeto, che non ho ancora visto e che è depositato presso gli uffici comunali. Poi, se entriamo nel merito della riqualificazione di un’area da 75mila metri quadri che porterà un ristorante, palestre, verde, invito i cittadini ad andare a vedere oggi quell’area, a vedere come è ridotta e a valutare se questo progetto non è un valore aggiunto per la città”.
La decisione sul progetto, ribadisce infine l’assessore, “dipenderà dagli uffici del Comune e non è certo l’assessore Nolli, uno su dieci e senza alcuna competenza in materia urbanistica, a poterne influenzare il percorso. Sottolineo poi che il passaggio finale dell’iter sarà in Consiglio Comunale, dove ci sono quaranta consiglieri. Alla luce di questo direi che è ininfluente chi firma quel progetto”.
LA LEGA APPROFONDISCE – Da sempre contraria a nuovi, grandi insediamenti commerciali, la Lega Nord in Comune è intenzionata ad approfondire la compatibilità dell’intervento illustrato da Malvezzi con il vigente Pgt. I vertici del movimento hanno già incaricato il capogruppo Italico Maffini di procurarsi le carte e i documenti relativi al progetto, al Pgt e alla proposta del Gruppo Toto. “In maggioranza non se ne è mai parlato – dichiara il segretario provinciale, Simone Bossi -. Ci sembra giusto approfondire la cosa e capire su quali basi si sta muovendo il vicesindaco, vedere cosa prevede il Pgt e come si inserisce questo intervento”.
Interrogativi, questi, già posti dal Pd attraverso il consigliere Annamaria Abbate (leggi l’articolo).
Federico Centenari
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