Orologi milanesi sbagliati Colpa di un ricorso al Tar Coinvolta ditta cremonese
Quello di Piazza del Duomo non è uguale a quello di Piazza San Babila. Se ne guardi uno in corso Buenos Aires scopri che non è sincronizzato con quello sul vicino viale Abruzzi. Orologi stradali a Milano. Sono 1.354 in giro per la città ed è meglio non farci troppo affidamento: la maggior parte segnano un orario sbagliato che cambia di orologio in orologio di dieci o venti minuti. Cosa ci vuole per sincronizzarli? Ebbene, la faccenda è un po’ più complessa e dipende da un ricorso al Tar in cui è coinvolta una ditta cremonese. Dal 1929 al 2010 è stata la società Ora elettrica a gestire il servizio di manutenzione dei quadranti per le strade milanesi. Alla fine dell’anno scorso, in base a una legge nazionale sugli appalti, l’amministrazione ha indetto un bando per la riassegnazione del servizio. Ha vinto la Imecon Engeneering srl, con sede a Fiesco, in provincia di Cremona. La torinese Cibra Pubblicità, seconda classificata, però ha fatto ricorso al Tar contro la vittoria della ditta cremonese. Il procedimento è tutt’ora in corso con il risultato che la gestione è affidata comunque alla Imecon, ma – fino al pronunciamento del giudice – gli unici interventi possibili sono quelli di manutenzione ordinaria. «Per questo problema siamo costretti a stipulare contratti pubblicitari che hanno una durata ridotta a pochi mesi – spiegano dalla società cremonese – Fino a quando il Tribunale non confermerà l’assegnazione del bando il nostro servizio sarà limitato». In attesa che si risolva l’impasse, con la mente a progetti di modernizzazione del servizio (una rete wireless per sincronizzare gli orologi e gestirli a distanza), milanesi e non sentiranno qui un Tic e a neanche duecento metri un Tac.