Nuova bordata del Commissario Volpi «Per noi Alquati non è più in quota Lega e la lista di Perri ha troppi assessori»
Jane Alquati è ufficialmente assessore in carico al sindaco e alla sua lista civica. Lista, oltretutto, «sovrarappresentata in giunta». Scaturisce dalla vicenda della consulenza all’Alquati il nuovo capitolo del braccio di ferro tra la Lega Nord e il sindaco. Sì, perché preso atto dell’ordine del giorno del Pd e delle “dichiarazioni di voto” dei consiglieri raccolte da Cremonaoggi, il commissario cittadino del Carroccio, Raffaele Volpi, prende nuovamente posizione sullo stato della maggioranza. E lo fa con una dichiarazione che non lascia spiragli all’interpretazione.
«In merito alla vicenda che riguarda l’Assessore Alquati – premette Volpi – intendiamo essere assolutamente chiari. Riteniamo assolutamente irricevibile l’odg proposto dai Consiglieri del Pd considerandolo privo di ogni consistenza, puerile, inutile e dimostrativo di un senso del fare politica che non ci appartiene certamente, oltre che politicamente sciocco».
Una volta entrato in “punta di piedi” in casa Pd, il parlamentare leghista si fa strada a gomitate: «Consiglierei agli amici del Pd, se credono veramente al loro ordine del giorno, di estenderlo a tutte le le federazioni provinciali del loro Partito chiedendo che venga utilizzato nei numerosissimi casi che, magari, riguardano lo stesso Partito democratico. La Lega certo non partecipa alla gara dei finti populisti e ritiene che alcune scelte siano da ricondurre alle personali considerazioni di opportunità di compierle o meno».
Così liquidato il Pd, Volpi volge lo sguardo alla maggioranza locale. E anche in questo caso i toni sono trancianti, inequivocabili. «Nel caso specifico – osserva – siamo a sottolineare la nostra determinazione in merito poiché nulla ci farà confondere le vicende della politica con le situazioni personali. Consideriamo la Alquati un assessore in “carico” al Sindaco Perri ed alla sua lista, che ci sembra ormai sovrarappresentata in Giunta, e non più quota Lega, come ampiamente chiarito». «Ciò non toglie – conclude – che non aderiremo a speculazioni da bassa bottega proposte da chi sicuramente non se lo può permettere».
Insomma, se Perri aspettava di vedere le carte della Lega per decidere cosa fare della sua giunta, Volpi sembra averlo accontentato depositando tutto sul tavolo. In altre parole, il sindaco contava sulla clemenza della corte leghista riguardo i procedimenti avviati a carico di Alquati e Demicheli. Questo perché se i vertici nazionali si fossero limitati alla semplice sospensione, il sindaco avrebbe potuto rimandare al mittente la richiesta di due nuovi assessorati avanzata dallo stesso Volpi. Il commissario leghista ha giocato d’anticipo sparigliando le carte. Cogliendo l’occasione offerta dall’ordine del giorno del Pd, con la sua dichiarazione Volpi ha mandato un segnale preciso a Perri – indipendentemente da quello che sarà l’esito del provvedimento disciplinare. E il segnale è cristallino: per noi l’Alquati è fuori e la tua lista ha già troppi assessori.
Ergo, riduci la tua rappresentanza e trova posto per due nuovi assessori. Guardacaso, Volpi non accenna a Demicheli. E’ infatti sufficiente che il sindaco dia il benservito ad un solo assessore per mettersi nelle condizioni di accogliere la richiesta della Lega, dal momento che un posto è già vacante: quello lasciato libero da Alessandro Zagni.
Con buona pace di Perri, a questo punto una verifica in maggioranza si impone. A ricordarglielo, oltre alla Lega nei fatti, è anche l’Udc attraverso la dichiarazione rilasciata poche ore fa dal consigliere Angelo Zanibelli. «Il problema di opportunità politica resta – ha detto Zanibelli a proposito della consulenza di Jane Alquati – ed è a mio avviso un ulteriore motivo per fare la verifica di giunta da noi chiesta. Una verifica per capire chi rappresentano questi assessori (Alquati e Demicheli; ndr) e se fanno altro oltre al lavoro in giunta. Detto questo e riservandomi di leggere il testo con calma, in linea di principio mi sembra di poter aderire all’ordine del giorno del Pd».
Federico Centenari
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