Economia

L’Api di Cremona lascia ConfApi? Diecimila imprenditori pronti a seguire il presidente bergamasco Agnelli

(Nella foto a sinistra il presidente Confapi Lombardia Agnelli, a destra la nuova giunta di ConfApi Cremona)

Lo strappo sembra essere di quelli difficili da ricucire. Il presidente di Confapi Lombardia e di Apindustria Bergamo, ha annunciato l’uscita da Confapi nazionale. Con lui lascerebbe la Confederazione italiana della piccola e media industria privata anche Confapi Cremona del nuovo presidente Alberto Griffini. Una rottura – a detta dell’imprenditore Agnelli – causata dalla debolezza della proposta politica associativa. «Serve un modello nuovo, più funzionale dal punto di vista della rappresentanza, ma anche politicamente più presente e attivo», ha commentato il presidente di Confapi Lombardia a Bergamo News.
Sarebbero dodici le associazioni locali che non si riconoscono nella gestione nazionale di Paolo Galassi: accanto a Cremona, Bergamo, Como, Lecco, Mantova e Varese, le emiliane Modena e Reggio e le venete Padova, Venezia, Verona e Vicenza. Mercoledì 26 ottobre appuntamento a Peschiera del Garda per valutare l’uscita, studiare le modalità e mettere a punto la nuova formula di associazione o federazione con riorganizzarsi.
«Non vogliamo commentare la notizia prima dell’incontro del 26», fanno sapere da ConfApi Industria Cremona. E intanto risuonano le parole del neopresidente Griffini, pronunciate durante la conferenza stampa per il cambio della guardia nell’associazione: «Lo scopo di Confapi Cremona è quello di creare un sistema tra i vari imprenditori di piccole e medie industrie per fare in modo di tutelarci e di affrontare tutti insieme i momenti difficili. Vogliamo essere l’associazione del settore manifatturiero, dare servizi ai nostri associati per battere questa crisi». Proprio progettualità innovative a sostegno della competitività delle imprese e idee nuove su temi fondamentali come materie prime, fonti energetiche, costo del lavoro sono le richieste di Confapi Lombardia che non sembrano trovare più risposta a livello nazionale.

 

L’ Api Cremona, costituita nel 1963, ha per oggetto l’esclusiva tutela degli interessi delle piccole e medie industrie produttrici di beni e di servizi della provincia di Cremona. Ai piccoli e medi imprenditori, che soltanto operando insieme possono salvaguardare interessi che individualmente non sarebbero in grado di tutelare, l’API assicura un impegno costante nel difendere i diritti dell’impresa e risposte alle aspettative di servizi qualificati e di informazioni sindacali, fiscali,finanziarie, ambientali, commerciali. L’Api, oltre alla sede centrale di Cremona, è presente anche con un ufficio a Crema.

Apicremona aderisce ad Apilombarda, Federazione regionale tra le Api della Lombardia, alla Confapi, Confederazione italiana della piccola e media industria ed a Ueapme, organismo rappresentativo delle piccole e medie imprese europee. Mentre alla Confapi vengono demandate le funzioni di rappresentanza delle aziende associate nei confronti dello Stato e di tutti gli enti aventi carattere e struttura nazionale, ad Apilombarda viene affidato il compito di sviluppare una rappresentanza politica ed istituzionale presso la Regione.

 

© Riproduzione riservata
Caricamento prossimi articoli in corso...