Cronaca

Superconsulenza, la polemica dilaga Dal Pd al Pdl: “Incarico inopportuno”

Dal Pd al Pdl, la polemica sulla superconsulenza a Jane Alquati sfonda gli schieramenti e si allarga a macchia d’olio. “Consulenza inopportuna” è la definizione che accomuna le prese di posizione che vanno dalla Lega, il partito di Alquati, al Pd, che in Comune si prepara a portare la vicenda in Consiglio con un insidioso (per la maggioranza) ordine del giorno, fino al Pdl, primo partito di maggioranza. “Fino a una settimana fa il leit motiv dell’assessore Alquati – dichiara Ugo Carminati, coordinatore cittadino Pdl – era: lavoro dodici ore al giorno, sono sempre in assessorato. Tutti le diamo atto che questa è la realtà, ma a questo punto sorge un dubbio. Se assume una consulenza per otto mesi per almeno venti ore la settimana, dove trova il tempo per fare l’assessore? Con un impegno di venti ore la settimana il tempo in assessorato è come minimo dimezzato”. Di qui l’ulteriore interrogativo posto da Carminati: “Forse all’improvviso fare l’assessore non richiede più tanto tempo?”. “Qualcosa non torna – conclude il coordinatore del Pdl – e personalmente la trovo una scelta inopportuna”.

Cavalca la polemica su due fronti il Pd: dopo la presa di posizione in Comune, con il preannunciato ordine del giorno che potrebbe raccogliere voti tanto dalle fila della Lega quanto dal misto, ecco l’intervento di Andrea Virgilio, capogruppo in Provincia.

“Non entriamo nel merito delle competenze – dichiara – né tantomeno delle scelte private delle persone, ma contestiamo l’opportunità di una consulenza (non è la sola discutibile) dell’Amministrazione Provinciale a un assessore del comune capoluogo di Provincia”.

“A proposito di occupazione e soprattutto di giovani – incalza Virgilio – ci chiediamo quante ragazze e quanti ragazzi della nostra provincia, in particolare del Casalasco potrebbero ricoprire quella funzione con altrettanta capacità. I partiti non sono centri per l’impiego ma contesti di elaborazione di idee e di partecipazione, rileviamo purtroppo che questa vicenda non aiuta in questo pesante clima di antipolitica perché avvalla con grande disinvoltura stili discutibili e ben poco corretti. Ricordiamo inoltre che recentemente l’Amministrazione ha lasciato a casa molti dipendenti precari garantendo ad alcuni di loro la stabilizzazione solo tramite concorso”.

Conclude secco l’esponente dell’opposizione: “Oltre alla strafottenza registriamo l’assenza di una solida responsabilità istituzionale da parte di tutti gli attori in campo, per queste ragioni chiediamo all’Amministrazione Provinciale il ritiro immediato della determina”.

Per ora nessun commento dalla diretta interessata. “Sono all’estero – ha fatto sapere a metà pomeriggio -, non rilascio dichiarazioni in questo momento. Al mio rientro, letta la rassegna stampa, risponderò”.

 

CRITICHE ANCHE DALL’UDC

Nel pomeriggio, sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere dell’Udc, Angelo Zanibelli. Intervento, il suo, a pieno titolo, dal momento che proprio su consulenze, incarichi e trasparenza l’Udc ha presentato nelle scorse settimane un ordine del giorno poi bocciato dalla maggioranza in Consiglio. “Non metto in discussione le competenze dell’assessore Alquati – ha osservato Zanibelli -: ha sicuramente le capacità e i titoli necessari ad assumere l’incarico conferitole. La questione riguarda l’opportunità politica della consulenza e mi pare che il problema non riguardi solo la Alquati. Abbiamo fior di assessori ed ex assessori (riferimento ad Alessandro Zagni, revisore dei conti in tre enti; ndr) che ricoprono cariche remunerate in società pubbliche”.

 

PD IN COMUNE: ALQUATI DECIDA COSA VUOL FARE DA GRANDE

“Alquati decida cosa fare da grande”. Anche i “giovani” del Pd alla carica: in una nota congiunta, i consiglieri delle politiche educative Alessandro Corradi, Daniele Bonali e Alessia Manfredini criticano aspramente la consulenza all’assessore comunale. “Apprendiamo sbigottiti della consulenza, pari a 20.449 euro, ottenuta dall’Assessore Alquati dall’Amministrazione Provinciale – annotano -, la quale percepirà contemporaneamente anche il compenso previsto per la carica di assessore comunale a Cremona. Alla faccia della coerenza, dell’opportunità politica, del rispetto del proprio ruolo istituzionale”.

“In un momento delicato e difficile come quello che stiamo vivendo – proseguono Corradi, Bonali e Manfredini -, la politica dovrebbe dimostrare al massimo sobrietà e trasparenza, mentre a Cremona abbiamo assessori ed amministrazioni che inventano e si distribuiscono incarichi reciprocamente. Un evidente problema di etica e moralità del costume politico. Inoltre, questa giunta sbandiera la propria bravura a ridurre i costi della politica e dell’amministrazione, a lottare contro gli sprechi riducendo le consulenza esterne mentre al contrario, l’Assessore Alquati non perde tempo ad acchiapparne una. Assessore leghista peraltro, partito da sempre impegnato, solo a parole, a lottare contro costi e sprechi”.

E se sul fronte provinciale il capogruppo dei democratici Andrea Virgilio chiede all’amministrazione provinciale di ritirare la determina con la quale è stata conferita la consulenza, sul versante comunale i consiglieri chiedono che sia l’assessore a fare un passo indietro. “Chiediamo all’assessore Alquati  – scrivono – di rinunciare all’incarico di  Assessore, se non intende rinunciare alla consulenza con la Provincia, la invitiamo pertanto a decidere cosa fare ‘da grande’ facendo una scelta chiara riguardo ai suoi incarichi, ed invitiamo il Sindaco Perri a valutare il comportamento, discutibile, del suo assessore e a prendere di conseguenza le misure del caso per ristabilire l’etica e la moralità nell’istituzione che rappresenta”.

 

 

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