Tavolo regionale anti-smog, arriva il “Bollino blu” per le caldaie E a Cremona le Pm10 superano la soglia
Nel giorno del tavolo anti-smog tra Regione-Province e Comuni, a Cremona torna l’allarme Pm10. Nella mattina di mercoledì la centralina di Fatebenfratelli registra, infatti, una quantità di polveri sottili sopra la soglia di attenzione: 52 microgrammi per metro cubo (media nelle 24 ore precedenti). Un segnale della fine dell’effetto maltempo che aveva ripulito l’aria nei quattro giorno precedenti. E intanto, dalla Regione arriva un pacchetto anti inquinamento che però scontenta molti assessori. Un bollino blu per tutte le caldaie, un deciso “no” a provvedimenti spot e quindi nuovo vigore ai provvedimenti strutturali. Questa, in sintesi, la strada indicata dall’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi. Regione Lombardia intende dunque concentrarsi ora sull’inquinamento prodotto dal riscaldamento degli edifici, sui quali è possibile intervenire in tempi rapidi e con risultati certi”.
ECCO LE MISURE DAL TAVOLO ANTI-SMOG
“FONDO” DI PM10″ – Anche se bloccassimo tutto – ha spiegato Raimondi – e cioè traffico, attività agricola e industriale, ci troveremmo comunque a dover affrontare una situazione particolare dovuta alla peculiarità del nostro territorio. Questo significa che nell’atmosfera rimarrebbe comunque un fondo di Pm10 pari ad almeno 20 microgrammi per metro cubo”. Per questo Regione Lombardia ha deciso di investire in ricerca e di adottare tutti quei provvedimenti che possano garantire risultati a partire da un approccio scientifico al problema. “Abbiamo scelto di adottare provvedimenti strutturali – ha proseguito – di lungo termine che garantiscono una diminuzione costante del particolato. E’ vero, sono ancora tanti i giorni di superamento del limite di 50 mc imposto dall’Unione europea, ma negli anni i valori delle concentrazioni sono costantemente diminuiti”. “Voglio anche ricordare – ha precisato Raimondi nell’illustrare le misure – che quelle che abbiamo adottato sono le più vaste esistenti oggi in Europa”.
BOLLINO BLU E RISCALDAMENTO – Anche il rapporto del Jrc (Joint research center) di Ispra, recentemente presentato, ha dimostrato che i riscaldamenti incidono sul totale dell’inquinamento prodotto per il 29 per cento circa. Per questo Regione Lombardia ha deciso di introdurre un bollino blu anche per le caldaie. Si tratta di uno strumento semplice, che permette al cittadino di verificare se è in regola con la manutenzione della propria caldaia e quindi di risparmiare, perché un impianto che rispetta la normativa permette di riscontrare velocemente benefici in bolletta. Ogni anno si stima che i Vigili del fuoco debbano fare circa 10.000 interventi per incendi causati da cattive manutenzioni. Questo processo sarà accompagnato dallo sviluppo del sistema informatico regionale – Curit – in grado di mappare capillarmente lo stato delle cose.
OBBLIGO DI TERMOREGOLAZIONE – Dal 1 agosto 2012 in tutta la regione scatta l’obbligo della termoregolazione e contabilizzazione autonoma del calore nei condomini anche per gli impianti esistenti.
LA CERTIFICAZIONE ENERGETICA – A breve verrà adottata la disciplina sui controlli sulla certificazione energetica che dovrà essere la più precisa possibile così da avere un sempre maggiore livello di efficienza energetica negli edifici, con minore spreco di energia e calore e minori emissioni.
TELERISCALDAMENTO E NUOVO PIANO CASA – Sarà ulteriormente incentivata la diffusione del teleriscaldamento. Ad oggi sono stati raggiunti i 97 milioni di metri cubi di volumetria tele riscaldata, pari al 46 per cento del valore nazionale. Il nuovo Piano casa prevede il raddoppio bonus volumetrico (dal 5 al 10 per cento), se si aumenta la percentuale di fonti rinnovabili che approvvigionano l’edificio. Agli impianti industriali più inquinanti (più di 1500 già assoggettati) dovranno essere applicate le migliori tecnologie disponibili, che permetteranno di rispettare limiti emissivi particolarmente rigidi. Continuerà il processo di rinnovamento del parco centrali esistente, che ha già consentito un miglioramento complessivo del 10 per cento del rendimento.
LA PIU’ GRANDE LOW EMISSION ZONE D’EUROPA – La Lombardia è già riuscita a creare la Zona a basse emissioni più grande d’Europa. Perfino Londra, che spesso viene presa come esempio virtuoso, ha una zona a basse emissioni più piccola. La zona A1 della Lombardia comprende infatti 209 Comuni, 2.600 chilometri quadrati e 4.700.000 residenti, mentre quella della “grande Londra” si estende su 1.580 chilometri quadrati ed entrerà in vigore solo a partire dal 3 gennaio prossimo.
LE LIMITAZIONI ALLA CIRCOLAZIONE – Dal 15 ottobre 2011 al 15 aprile 2012 saranno nuovamente in vigore i provvedimenti di blocco per alcune categorie di veicolo. Dal lunedì al venerdì (escluse anche le giornate festive infrasettimanali) dalle 7.30 alle 19.30 è previsto il fermo programmato dei mezzi più inquinanti (autoveicoli benzina e diesel Euro 0, diesel Euro 1, diesel Euro 2). Il provvedimento si applica alla Zona critica A1.
NO BLOCCO EURO 3 DIESEL – In Lombardia circolano 995.996 auto diesel Euro 3 e un loro eventuale fermo comporterebbe un miglioramento, in termini emissivi, pari solo all’11 per cento circa. E si andrebbe a incidere su veicoli legittimamente venduti fino a 5 o 6 anni fa. Gli studi comunque dicono chiaramente che, se anche si bloccassero, non si rientrerebbe comunque nei limiti né in fase acuta, né per quanto riguarda la concentrazione media annuale. “Se ci sono Comuni che intendono introdurre misure più stringenti – ha sottolineato Raimondi – noi non ci opporremo, ma non si può negare il grosso costo sociale di operazione come queste e la scarsa incidenza in termini di miglioramento della qualità dell’aria”.
FERMI MOTORINI EURO 0 – Una delle grandi novità del blocco che scatterà sabato 15 ottobre riguarda ciclomotori e moto Euro 0 a due tempi. Per loro – e sono circa 400.000 in tutta la regione – il blocco sarà di 24 ore, 7 giorni su 7. Questo perché studi scientifici hanno dimostrato che un vecchio motorino inquina ben più di un’auto a benzina.
65 MILIONI PER LA MOBILITÀ – Regione Lombardia ha stanziato 65 milioni di euro solo per la mobilità pubblica e di cantiere. Con questi fondi verrà incentivata la sostituzione dei mezzi più vecchi e inquinanti e l’installazione dei filtri antiparticolato.
FERMI GLI AUTOBUS PIÙ VECCHI – Sempre dal 15 ottobre e per 6 mesi, dal lunedì alla domenica, dalle 00.00 alle 24.00, su tutto il territorio regionale sarà in vigore anche il fermo permanente degli autobus M3 (adibiti al trasporto pubblico locale) di classe Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 diesel. Il divieto di circolazione vige anche per la classe Euro 2 diesel dei veicoli per trasporti specifici e per uso speciale.
SPEGNIMENTO MOTORI – La legge prevede anche l’obbligo di spegnere i motori degli autobus nella fase di stazionamento ai capolinea e dei veicoli merci durante le fasi di carico/scarico.
I CONTROLLI – La Regione ha stanziato 2 milioni di euro da destinare a Comuni e Province come contributo straordinario per incrementare i controlli sui veicoli e sugli impianti di riscaldamento che, purtroppo, vengono eseguiti in pochissimi casi.
LEGNA E OLIO COMUSTIBILE – Rimangono in vigore anche i provvedimenti già adottati negli scorsi anni, vale a dire il divieto di utilizzo di apparecchi obsoleti alimentati a biomassa legnosa (camini e stufe nelle zone A1 e nei Comuni sotto i 300 metri slm) e il divieto di utilizzo dell’olio combustibile per impianti di riscaldamento civile in tutta la Lombardia.
L’AGRICOLTURA – Si stanno portando avanti politiche innovative per il trattamento termico dei liquami, la produzione biogas ed energia e sistemi di copertura e contenimento dei liquami in attesa di trattamento, tutti fattori che contribuiscono notevolmente all’innalzamento di elementi particolarmente inquinanti come l’ammoniaca in atmosfera.
L’INDUSTRIA – Da un decennio sono stati introdotti limiti molto avanzati. La Lombardia è l’unica regione italiana ad avere completato, già nel 2007, il rilascio delle nuove Aia (Autorizzazioni integrate ambientali), importanti per ridurre le emissioni di industria e allevamento. In Lombardia inoltre, le emissioni dei maggiori impianti industriali sono misurate, in rete, in via continua.
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