Cultura

Un laboratorio del cotto senza forno L’appello: «Siamo una risorsa Non lasciate morire la tradizione»

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Difficile immaginare un laboratorio del cotto senza forno. Eppure è così. O meglio, al Laboratorio del cotto, dietro la scuola Anna Frank, il forno c’è e funziona ma è privo della certificazione C.e. Così, dal 2007 (anno dell’apertura della nuova sede) le attività didattiche e formative si sono fermate. Le opere dei soci (una quindicina quelli che frequentano assiduamente il laboratorio) vengono trasportate crude alla fornace di Ostiano con il rischio altissimo di rottura. Un vero e proprio peccato, visto il patrimonio artistico, storico e culturale di questa realtà che era stata riconosciuta come conservatrice delle terre cotte del Comune di Cremona. Non solo, i soci del laboratorio sono riusciti a salvare e a conservare una quantità importante di materiale proveniente dalla fornace Frazzi, realtà di spicco nel laterizio dal 1860 al 1960.

«Senza un forno non ha più senso andare avanti – ha detto il presidente Grimozzi -. Il laboratorio ha tutte le carte in regola per poter organizzare mostre, progetti nelle scuole, far emergere nuovi talenti e far entrare Cremona nel circuito delle città italiane della ceramica, all’interno del quale la Lombardia ora è rappresentata soltanto da Lodi. Un forno nuovo costa 30 mila euro, ma noi non possiamo permettercelo. Così facciamo appello a istituzioni e cittadinanza: siamo una risorsa, non lasciateci morire».

Il laboratorio del cotto è nato come Associazione indipendente nel 1982 a Borgoloreto. Dal 2002 al 2007 è rimasto senza sede e si è dovuto “accampare” in via Manzoni. Nel 2007, poi, per volontà della giunta Corada è stata costituita l’Associazione culturale denominata “Centro Studi Laboratorio del Cotto – gruppo culturale di studi e ricerche sull’arte della ceramica”.

L’Associazione intende promuovere gli interessi relativi al “Cotto”, inerenti le attività artistiche ed artigianali: compiere studi e ricerche sulle tecniche del restauro del patrimonio artistico e  architettonico con le loro relative pubblicazioni;  classificare e conservare reperti e parti di fregi architettonici; promuovere la costituzione di un Museo del Cotto; sperimentare nuove tecniche artistiche e personali applicate allla lavorazione e modellazione della Terracotta; organizzare mostre e convegni di interesse pubblico con il coinvolgimento di artisti, studiosi e designer;

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