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Concerto jazz al Teatro Filo il Paolo Badiini Quartet presenta “Save the flag”

Jazz al Teatro Filo di Cremona. Il Paolo Badiini Quartet presenta l’ultimo disco “Save the flag”. Martedì 4 ottobre alle ore 21.

Quattro amici che si ritrovano dopo lungo tempo e con l’entusiasmo della prima volta! Questo e’ il motore  propulsivo che anima lo spirito creativo di questo quartetto, che si ritrova dopo 15 anni di carriere professionali individuali e di mestiere, ma sempre con la stessa voglia di creare buona musica. Musica complessa nella sua costruzione armonica, ma allo stesso tempo di facile fruizione, perche’ creata con il preciso e ambizioso scopo di unire qualita’ e originalita’ alla cantabilita’ melodica. Niente standard o rivisitazioni scontate, ma solo brani originali nel repertorio del gruppo; che intende cosi’ (pur rispettando la tradizione) avvicinare il pubblico ad un nuovo modo di fare jazz. L’idea di riunire questo quartetto nasce da un’esigenza precisa di Paolo Badiini, che dopo un lungo periodo di esclusiva dedizione alla musica classica sente fortemente una nuova urgenza espressiva che lo porta a comporre ed eseguire la propria musica tornando all’estetica di quello che e’ stato il suo primo amore:il jazz! Gli altri membri del gruppo sono: Mario Zara al Pianoforte; Gianni Azzali ai sax tenore, soprano e flauto e Roberto Lupo alla batteria.

Ognuno di questi componenti, oltre ad essere molto attivi nel campo didattico, vanta una lunga esperienza professionale, ormai ventennale, che comprende collaborazioni con musicisti di fama internazionale che hanno dato un deciso contributo alla storia del jazz come Lee Konitz, Enrico Rava, Bob Mover, Paolo Fresu, Franco D’Andrea ecc. Nell’attuale repertorio del gruppo i brani sono composti da Paolo Badiini, ma il contributo musicale dato da tutti i membri del gruppo in termini di arrangiamento, personalita’  nel suono e peculiarita’ stilistica e’ tale da caratterizzare ogni brano in senso determinante, facendo quindi confluire il tutto in uno stile nuovo, facilmente riconoscibile ma difficilmente classificabile; scevro da inutili virtuosismi ma teso a creare una nuova estetica di interazione di gruppo dove ogni membro ha una responsabilita’  paritaria e le frasi musicali sono svincolate da un rapporto gerarchico che caratterizza il tipico contrasto ormai datato tra accompagnatore e solista-virtuoso.

Il principio e’ quindi quello di creare un rapporto empatico dialogante che possa dare luce all’atto creativo in un clima di ascolto reciproco e dove l’interazione con il pubblico riveste un ruolo di primaria importanza. Da qui la scelta di suonare esclusivamente in situazioni acusticamente adeguate ed attrezzate per poter offrire al pubblico sempre il massimo della qualita’.

 

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