Verso l’espulsione dei tre assessori leghistiQuasi certa quella di Zagni e AlquatiIl caso Demicheli al Consiglio federale
(da sinistra, Demicheli, Zagni e Alquati)
Bisognerà attendere ancora qualche ora per conoscere il destino politico dei tre assessori leghisti della Giunta Perri. Claudio Demicheli, Jane Alquati e Alessandro Zagni potrebbero essere espulsi dal partito perchè non si sono attenuti alle indicazioni del commissario cittadino onorevole Raffaele Volpi che voleva una sorta di sciopero di tutti i leghisti in consiglio comunale e in giunta in occasione dell’ultimo consiglio per esprimere il dissenso nei confronti del sindaco Oreste Perri che non avrebbe accolto le indicazioni dei lumbard sia sulle nomine negli enti che in tema di viabilità e urbanistica. Ma due dei tre assessori (Demicheli e Alquati) erano regolarmente presenti al tavolo della giunta mentre Alessandro Zagni era assente ma solo perchè in viaggio all’estero e con una mail avrebbe dichiarato di essere contrario alla protesta. Il commissario Volpi e il segretario della Lega Lombarda Giorgetti stanno esaminando il caso. Mentre per Zagni e la Alquati, che hanno una militanza leghista di pochi anni, la proposta di espulsione dovrebbe arrivare forse già nella giornata di domani al segretario provinciale Bossi, diversa dovrebbe essere la procedura per Claudio Demicheli, leghista di vecchia data, fondatore del sindacato padano. Il regolamento prevede che il suo caso passi prima al Consiglio federale della Lega, come per tutti i militanti storici del Carroccio che hanno più di dieci anni di militanza.
La vicenda mette ancora una volta a dura prova la maggioranza del sindaco Perri, già dilaniata dagli scontri nel Pdl (tra ex An ed ex Fi), da precedenti addii nella Lega (con la fuoriuscita di tre consiglieri dal Carroccio per approdare nel gruppo misto), dal dissenso di Andrea Vacchelli (che ha lasciato il Pdl per il Pid). I numeri in consiglio, con il possibile passaggio della Lega all’opposizione, si farebbero molto sottili per l’attuale maggioranza e quindi il sindaco dovrà procedere al più presto a un rimpasto per imbarcare il gruppo misto nella sua coalizione, assegnandogli almeno un assessore.