Cultura

“La bottega di Stradivari donata alla città” Omaggio al liutaio Giuseppe Fiorini in mostra al Museo Civico fino al 9 ottobre

Apre la mostra “La Bottega di Stradivari donata alla città”, al Museo Civico dal 29 settembre al 9 ottobre. Nella Sala Puerari alle ore 16 un incontro di studio con C. Amighetti, R. Fiorini, G. Guicciardi, A. Mosconi, R. Regazzi. L’inaugurazione della mostra storica è prevista alle ore 17,30. Per concludere, nella Sala San Domenico, ore 18, Wim Janssen suona la viola di Giuseppe Fiorini, 1924, del Museo Stradivariano di Cremona.

La mostra “La Bottega di Stradivari donata alla città”, al Museo Civico dal 29 settembre al 9 ottobre, è l’omaggio reso da Comune di Cremona, Fondazione Stradivari e CNA Bologna al liutaio Giuseppe Fiorini ed alla sua generosa lungimiranza. Nel 1920 acquistò, infatti, dalla marchesa Paola Dalla Valle del Pomaro di Torino, erede di Ignazio Alessandro Cozio conte di Salabue, forme, modelli, attrezzi e disegni utilizzati da Antonio Stradivari. Per battere un concorrente, dovette indebitarsi per una somma ingente, ma dieci anni dopo donò la collezione alla città di Cremona, con l’obbligo che fosse pubblicamente esposta e col proposito di fondare una scuola di liuteria.

Oggi li si può ammirare al Museo Stradivariano, una raccolta unica per interesse ed importanza storica: attraverso i documenti il Maestro guida i colleghi contemporanei svelando i segreti della sua arte. Fiorini stesso ne seppe far tesoro, realizzando strumenti di qualità eccellente, dove l’importante tradizione della scuola bolognese incontra la lezione del massimo Maestro cremonese in una sintesi di affascinante bellezza: un quartetto completo sarà esposto e Wim Janssen, interprete raffinatissimo, erede della grande scuola cameristica italiana del Novecento, sarà protagonista, giovedì 29 settembre, alle 18, nellla Sala San Domenico, di una straordinaria audizione con la viola appartenente alla collezione del Museo Stradivariano.

Ma ugualmente ricca di significato è la singolare vicenda artistica ed umana di Fiorini, non priva di positive ricadute sulla liuteria contemporanea e sull’ambiente cremonese. Giovedì 29 settembre, alle 16, in Sala Puerari, con ingresso libero, Claudio Amighetti, Roberto Fiorini, Giancarlo Guicciardi, Andrea Mosconi, Roberto Regazzi rileggeranno la vita e l’opera dell’abile artigiano, a partire dalla “vecchia turrita Bologna”, fino ai frequenti spostamenti tra Monaco, Zurigo, Roma: un percorso motivato da scelte ben precise in rapporto al desiderio, mai venuto meno, d’invertire il cammino in declino della liuteria italiana, per riportarla agli splendori del Settecento. Poiché la condivisione e la comprensione di un patrimonio culturale inizia con la sua conoscenza, l’illuminata donazione di Fiorini rappresenta un contributo imprescindibile per ogni costruttore di oggi. Quando, nel 1911, il suo biografo Hondo lo definì ” pioniere della liuteria moderna” probabilmente fu ispirato dalle splendida realizzazioni, ma oggi quelle parole, quasi profetiche, vengono investite di nuovo e più ampio significato chiarendo un ruolo di primaria grandezza nella storia della liuteria contemporanea.


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