Cremonese a processo per violenza sessuale sulle figlie minori
Ha ucciso l’ex convivente con una pistola nell’estate del 2007, colpendo e ferendo il figlio di sei anni e il fratello della donna. Poi, un anno dopo, è arrivata la condanna a 20 anni di reclusione per omicidio, con rito abbreviato. La drammatica vicenda è da ricondurre a una situazione familiare difficile. I colpi di pistola sono stati esplosi sotto gli occhi delle due figlie di 5 anni, che una volta finite ai servizi sociali avrebbero raccontato di presunti abusi subiti dal padre. Ora quell’uomo deve affrontare l’accusa di violenza sessuale.
Questa mattina, scortato dalla polizia penitenziaria, l’imputato è entrato nell’aula penale del tribunale cremonese. L’udienza è durata diverse ore e sono state ascoltate numerose testimonianze (il processo è a porte chiuse e il collegio di giudici è composto dal presidente Pierpaolo Beluzzi e, a latere, da Francesco Sora e Andrea Milesi. L’esame di ulteriori testimoni il 24 ottobre). “Suggestive le domande del consulente tecnico a una delle bambine. In sostanza contengono già la risposta”, ha commentato il legale del cremonese. Secondo le dichiarazioni di una delle figlie, l’uomo avrebbe abusato di una di loro. “Il consulente tecnico in aula si è contraddetto”, ha aggiunto l’avvocato dell’imputato. L’accusa è rappresentata dal pm Fabio Saponara, mentre il tutore delle bambine si è costituito parte civile.