Politica

Cara Cicciolina, si goda l’onorevole pensione

Onorevole Cicciolina,

il prossimo 26 novembre lei compirà 60 anni e siccome ne ha passati cinque in Parlamento lei ha diritto a cuccarsi, da dicembre, un bel vitalizio di 3.108 euro lordi. Così dice la legge (ad personam) che i furbetti del Palazzo si sono fatti e lei fa bene ad approfittarne. Ci mancherebbe.

Oddio, lei che di scandali se ne intende, converrà che questo “vitalizio” inventato per soccorrere gli ex parlamentari, più che un turbamento della sensibilità morale altrui, è una vergogna. Ma tant’è. La Casta, lo sappiamo,  è una fucina di privilegi e sa come premiarsi. Con i soldi nostri. Oltretutto lei  è in buona compagnia. A prendere l’onorevole pensione siete ormai in 2.330. Nel gruppone c’è persino gente che in Parlamento c’è stato un solo giorno come l’avvocato Luca Boneschi (3.108 euro  anche a lui) o solo per nove sedute come Toni Negri. Lei, cara Cicciolina,  almeno 5 anni alla Camera se li è fatti tutti. Mai avuto mezze misure lei, come certifica pure il  “duetto” con Rocco Siffredi che sta spopolando in queste ore su Internet. Partiva ogni mattina dalla Cassia al volante della sua Peugeot 205 – mica aveva l’autista – stava un’ora e mezza nel traffico romano eppoi approdava in Parlamento a turbare il silenzio dei parrucconi. Spesso, come ha confessato ieri  al Corrierone, rientrava a mezzanotte. Il 60% dello stipendio lo dava al  suo  Partito (Radicale);  il resto lo assorbiva l’avvocato che le scriveva le proposte di legge. Ne ha fatte una ventina. Nessuna sorpresa. Le sue medie sono queste.

Correvano gli anni Ottanta e lei godeva già di una certa popolarità. Nel 1978 durante una trasmissione Rai (C’era due volte) mostrò  il seno – per la prima volta in tv –  e Pannella non l’ha più dimenticato. Qualche anno dopo era già con i Radicali e nel 1987, con 20mila preferenze (fu seconda solo dietro al grande Marco), entrò alla Camera, decima legislatura (1987-1992). Non erano anni facili, quattro governi in 1.736 giorni, tre premier: inizio con Giovanni Goria ,“l’Asti sfumante” come lo chiamava Pansa. Poi Ciriaco De Mita, uno che non aveva niente da dire ma lo diceva,aveva poveretto  l’aspetto del venerdi santo senza prospettive di resurrezione. Allora altro cambio, avanti con Andreotti.Che all’epoca Marcello Marchesi salutò così: “Chi non muore si risiede”. Ed il gobbo più dritto d’Italia,  restò in sella oltre mille giorni con due governi e Claudio Martelli vice. Lei, cara Cicciolina, nel frattempo  non sbagliava un colpo. Non aveva ancora quarant’anni.

Nel tempo libero, mentre i parrucconi si attovagliavano  nei dintorni del Palazzo, lei “girava” i suoi film. Ben tre nel primo anno di Parlamento tra cui i celebri (si fa per dire) Carne bollente e Banane al cioccolato. Nel 1991 si è aggregata Moana.  Un trionfo . Ha pure inciso dischi finiti in Spagna, Francia ed Inghilterra. Deve avere monetizzato bene se – sono parole sue – “non ricordava affatto questo vitalizio”. Ed invece deve cuccarselo: se lo fanno, senza fare una piega, anche Eugenio Scalfari e l’ex ministro tip-tap Pecoraro Scanio (8.836 euro al mese ed Alfonsino  ha solo 52 anni!) lo può fare anche lei. Onorevole, passi all’incasso senza rossori e si goda la pensione: come ha saltato la cavallina lei non c’è stato più nessuno.

Enrico Pirondini

 

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