Scure del governo sui pendolariA rischio un treno su dueNuovi rincari dei biglietti?
La scure del governo si abbatte ancora sui pendolari. E lo scenario rischia di essere apocalittico per il servizio ferroviario in Lombardia ed in particolar modo per il sud Lombardia (Cremona, Pavia e Mantova in primis). A lanciare l’allarme è Giuseppe Biesuz, amministratore delegato di Trenord, la nuova società che gestisce i servizi sui binari della regione e che prevede tempi grami su tutta la circolazione ferroviaria: «Se i tagli contenuti nell’ultima versione della manovra dovessero essere confermati – ha detto – un treno su due non potrà più circolare in Lombardia». Il manager ha parlato ieri a Lecco, in occasione dell’entrata in servizio del primo degli 11 nuovi treni Gtw sulla linea Milano-Monza-Molteno-Lecco. E ha snocciolato dati: «Se rimangono i numeri dell’ultima versione della manovra – ha precisato Biesuz – verranno tagliati sul 2012 circa 20 milioni di euro, ovvero tra il 50 e il 60% dei trasferimenti dello Stato. Questo significa, in termini di servizio, tagliare un treno su due, ma soprattutto significa essere costretti a ridimensionare l’azienda e quindi a creare un grosso problema di natura occupazionale». Secondo Biesuz, infatti, le prime proiezioni rese disponibili dai suoi tecnici, parlano di un taglio del personale di 1.500 dipendenti. «I costi di questa azienda – ha aggiunto Biesuz – sono sostanzialmente incomprimibili per il 70% perchè riguardano gli asset e il personale». Per questo motivo l’amministratore delegato di Trenord ha lanciato un appello al governo affinchè «si possa recuperare un taglio che per il sistema ferroviario è inaccettabile». In sette mesi la Regione Lombardia ha rincarato il prezzo del biglietto del 25%. Duro il commento di Giorgio Dahò, portavoce del coordinamento dei pendolari lombardi – Finora a pagare la crisi sono stati gli utenti del trasporto pubblico – spiega – Non siamo disposti a sopportare altri pesanti aggravi per noi pendolari.
Anche l’assessore regionale ai Trasporti, Raffaele Cattaneo, già oggetto di attacchi da parte dei pendolari per un aumento del costo del biglietto del 25% dall’inizio 2011, è preoccupato «Questa manovra – ha detto – non va bene così, insieme si trovi una soluzione che non può essere, una volta di più, mettere le mani nelle tasche dei pendolari». L’assessore ha ricordato: «Quando fu approvata la manovra di luglio – ha detto l’assessore lombardo – mandai un messaggio tranquillizzante, dicendo che non avrebbe toccato i servizi del trasporto pubblico. La manovra di agosto, ahimè, non è così e riporta la Lombardia nella situazione in cui si è trovata un anno fa, con circa 300 milioni di tagli sul miliardo di contributi che arrivano da Roma per autobus e treni». «L’anno scorso, la Lombardia – ha detto ancora l’assessore – è stata la prima regione che ha aumentato le tariffe di autobus e treni, con serietà e responsabilità abbiamo chiesto un sacrificio ai cittadini. Essere responsabili, però, non significa essere i più sprovveduti».
E come al solito a farne le spese, oltre che i pendolari, saranno le linee minori per cui non si escludono altri tagli nei servizi per Piacenza, Fidenza, Brescia e Milano.