Festivaletteratura: il Pagellone Chi sale, chi scende…
Record di presenze:104 mila.
I biglietti hanno superato i contributi pubblici
MANTOVA – Il più seguito e imitato Festival della letteratura (nato nel 1996) ha spento le luci domenica notte, dopo una quattro giorni di grandi numeri (400 eventi, 600 volontari, 100 sponsor tra cui Alitalia ed Eni), inevitabili polemiche (“troppo targato a sinistra”), show di presenzialisti. Buoni gli incassi (14% biglietteria, 13%enti pubblici, 58% sponsor privati, 15% fondazioni). E la svolta storica. Alla quindicesima edizione non si è parlato solo di libri, di recensioni, di autori, di case editrici, di mercato. No, questa volta il Festival ha affrontato i grandi temi che sono al centro del mondo: dalle rivolte arabe alle Torri Gemelle. Tessendo l’elogio del blog, della Rete, come momenti e fermenti di libertà. Ma vediamo in pillole.
Africa – il giornalista-blogger egiziano Ala Al Aswani (oppositore di Mubarak, in prima linea in piazza Tahir)ed il direttore di Al Jazeera Mostefa Souag , hanno dato voce al risveglio arabo in Nord Africa. “La rivoluzione mediatica sta cambiando i pensieri della gente”.
Bergonzoni Alessandro – Si è confermato l’oratore dell’assurdo. Per lui folla e applausi.
Brasile – Lo ha cantato Eliane Brum, “la Fallaci dell’America latina”. Raccontando di come, in dieci anni, il suo paese sia passato dalla povertà al consumismo.
Corriere – il foglio milanese era presente in forze, in testa a tutti con Gian Antonio Stella (“La nostra classe politica non ha studiato. Come potete pretendere che salvi il nostro patrimonio artistico?”) ed il cremasco Beppe Severgnini (“Berlusconi? O ridi o ti arrabbi”) . All’ultimo momento il direttore De Bortoli l’ha data buca;avrebbe dovuto intervistare Alain Finkielkraut. Subito sostituito. Nessuna protesta.
De Luca Erri – lo scrittore napoletano ha predicato “l’arte della fuga”,citando Bibbia e Lotta Continua.
Faletti Giorgio – Consueto show dello scrittore (dal2002) che ammette la possibilità di “morire dal ridere”.
Gramellini Massimo –Il vice direttore de La Stampa è stato la voce narrante del concerto sull’unità d’Italia al Teatro Sociale circondato da ottoni, legni, piatti, grancasse. Omaggio (anche) alle bande musicali .
Kaminsky Adolfo – Una vita da falsario. La figlia Sarah ha raccontato come papà abbia salvato migliaia di ebrei falsificando documenti.Oggi il vecchio ha 86 anni. Commozione a go-go.
India – L’ha ricordata e cantata lo scrittore inglese William Dalrymple, mago della letteratura di viaggio.
Mafia – “Attenti, il Nord non sa capire le mafie”. Parola di Nicola Gratteri, procuratore a Reggio Calabria.
Mazzantini Margaret – Nel suo ultimo libro (“Nessuno si salva da solo”) ha indagato il tema della infelicità coniugale. Da oggi è sul set a Sarajevo per il primo ciak di “Venuta al mondo”.Regista il marito Sergio Castellitto.Tra gli interpreti Penelope Cruz, Javier Bardem, Emile Hirsch.
Nobel – Pilar del Rio ha presentato il documentario sul marito portoghese Josè Saramago (1922-2010),premio Nobel della Letteratura (1998), oppositore del dittatore Salazar, contestatore di Berlusconi.
Obreht Tèa – La scrittrice-rivelazione serba, dal 97 cittadina americana 26 anni appena, ha presentato il libro “L’amante della tigre”, ha raccontato la sanguinosa guerra Jugoslava. Scalzando il dolore con le favole.
Odifreddi Piergiorgio – Tutto esaurito il Teatro Sociale per il matematico e la sua lezione di geometria. “C’è spazio per tutti, la matematica è un a priori dell’uomo ed è una intuizione” Le tre figure madri? “Triangolo, quadrato, cerchio”. Anche “nell’arte e nella vita”.
Papà Bertolucci – A ricordare il grande poeta Attilio (S.Lazzaro, Parma 1911 – Roma 2000) ci hanno pensato i figli Bernardo e Giuseppe (sponsor l’Eni; Mattei aveva voluto Attilio alla direzione della rivista “Gatto selvatico”). Hanno detto: “Papà, ci ha insegnato a riconoscere la poesia in ciò che ci circonda.”
Stella Gian Antonio – Scatenato: ha attaccato l’Italia che sfregia se stessa. “La storia dell’arte deve diventare una materia di interesse nazionale”.
Rostagno – Maddalena Rostagno ha ricordato il padre Mauro, morto ammazzato nel Trapanese (1988). Ora, dopo 23 anni “di calunnie e depistaggi”, si farà il processo. Lei dice:”E’ già una vittoria”.
Turone – L’autore de “Il caso Battisti” (Garzanti) ha chiesto che “il terrorista si consegni”. Campa cavallo.
Virgilio – “E’ il grande poeta il costruttore ideologico dell’Italia”. Parola di Valerio Massimo Manfred.i
Zanardo Lorella – Con la scrittrice imolese Caterina Cavina ha presentato il documentario “Il corpo delle donne”. Ed un appello finale:” Basta con i tiggì che continuamente lanciano servizi sulla chirurgia estetica”.
Enrico Pirondini