Festivaletteratura di Mantova, Ostiglia ricorda il suo Monicelli
A quasi un anno dalla morte, la città di Arnoldo Mondadori ha ricordato il geniale regista di “Amici miei” con un documentario del regista Vito Zagarrio. Presente la sua ultima compagna, Chiara Rapaccini e Luca Formenton, nipote dell’editore.
Ostiglia – A quasi un anno dalla morte, per suicidio, di Mario Monicelli (Viareggio 1915-Roma 2010), la città di Ostiglia ha voluto ricordare, a margine del Festivaletteratura, questo suo amato figlio (i Monicelli sono originari di Ostiglia;la zia era la moglie di Arnoldo Mondadori), regista in più di 60 film, candidato all’Oscar ben quattro volte, tra cui pellicole di grande successo come “Padri e figli” (1957), Amici miei (1975), Un borghese piccolo piccolo (1977).
A ricordare la figura di Monicelli è intervenuta Chiara Rapaccini (nella foto), la sua ultima compagna, e Luca Formenton Macola, nipote di Arnoldo Mondadori. Pubblico attento e numeroso, molti ricordi e aneddoti ed una sorpresa: un film-documentario (regia di Vito Zagarrio, curatore dei contenuti redazionali Enrico Carocci) con tre lunghe conversazioni realizzate a casa del maestro tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 in cui Monicelli racconta i segreti del mestiere, dei rapporti con i colleghi e con la critica;ma anche rivela i modelli di comicità e dei loro rapporti con la società italiana, nel passato e nel presente. Da ricordare che il regista è rimasto attivo fino a 91 anni (nel 2006 ha realizzato “Le rose del deserto”).
Mario Monicelli resta, ad honorem, Presidente della giuria del Premio Ostiglia che ogni anno premia il miglior binomio libro-film.
Quest’anno la proclamazione del vincitore si terrà il 9 ottobre. Tre i finalisti:Una sconfinata giovinezza di Pupi Avati,Noi credevamo di Mario Martone (tratto dal libro di Anna Banti, Mondadori) e 20 sigarette a Nassirya di Aureliano Amadei. (e.p.)