Cronaca

Lucio Dalla in concerto: un “omino piccolo così” che emoziona l’Arena Giardino

Giacca bianca e scarpe di tela azzurrine. Si presenta così Lucio Dalla sul palco dell’Arena Giardino a Cremona nell’ambito del Festival di Mezza Estate. C’è buio, entra e attacca subito a cantare “Tu non mi basti mai” davanti a un pubblico cresciuto ascoltando le sue canzoni. «Credo più alle cose che si vedono, che a quelle che non si vedono – recita al microfono -. Però credo negli angeli, non quelli che ci sono dipinti nelle chiese. Gli angeli sono in mezzo alla gente. Gli angeli sono persone normali che sono nate molte volte». E attacca “Se io fossi un angelo”, accompagnato da un caloroso applauso. La terza canzone è al pianoforte e si intitola “Felicità”. Introduce il quarto pezzo, la platea (che affolla l’Arena, ma non la riempie) capisce e lo incita: è il successo “04/03/’43”. «E’ un calduccio incredibile», scherza e lancia la sfida al suo pubblico: su un suo gesto ascendente, discendente o trasversale l’Arena deve attaccare a cantare “Piazza Grande”. «Non so se siete andati al mare quest’anno – dice -. Ecco, quando ci andate fate così: mettete la testa sott’acqua, aprite gli occhi e pensate che noi veniamo da lì e ci saremo finché ci sarà il mare»: la canzone è “Come è profondo il mare”. Seguono, “L’ultima luna” («è la prima volta che la canto dopo il tour con De Gregori») ed “Henna”, introdotta da Marco Alemanno, corista e attore, che ne recita il testo. «E’ la mia canzone preferita – confessa Dalla -. Ero in gommone nel mare delle isole Tremiti, quando mi passano sopra la testa i bombardieri diretti in Jugoslavia per combattere una guerra ingiusta e tremenda dove gente che aveva vissuto insieme per anni, si sparava dalle case. Ho scritto questa canzone su quella barca, un inno all’amore». “Futura”, “La casa in riva al mare”, “Canzone”, “Ayrton”. Tripudio in platea per “L’anno che verrà”. Ancora, “Anna e Marco” e “Disperato erotico stomp”. «E poi, e poi, e poi…», canta l’emozionante “Caruso”, da solo al pianoforte. Saluta poi rientra per “Balla balla ballerino” e “Attenti al lupo”. Esce per l’ultima volta ballando, tra gli applausi. Un successo quello di Lucio Dalla, una voce inconfondibile accompagnata da una band strepitosa. Un grande classico che sa ancora emozionare. Un “omino piccolo così con dentro un sogno da realizzare”.

Foto di Greta Filippini

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