Allarme all’Istituto di Sospiro, 150 posti finiscono fuori provincia?
La possibilità che un gran numero di posti-letto della Fondazione Sospiro venga dismesso e ridistribuito in altre strutture fuori provincia fa scattare l’allarme. Il consigliere provinciale Giuseppe Torchio ha presentato proprio questa mattina un’interrogazione a risposta scritta sull’argomento rivolta al presidente della Provincia. Un documento che interroga anche sulle conseguenze occupazionali.
L’interrogazione è stata presentata, si legge, per conoscere (“anche attraverso l’interlocuzione con il rappresentante della Provincia e con l’intero CdA della Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro”) “se corrispondano a verità le notizie trapelate circa l’avanzato iter della pratica inoltrata alla Regione Lombardia che prevederebbe in Fondazione IOS la dismissione di 100-160 posti-letto nel settore RSD (Residenza Sanitaria Disabili) a favore di strutture operanti nelle province di Mantova, Brescia e (sembrerebbe) Bergamo”.
“A questi – va avanti il testo – si aggiungerebbero 40-60 posti RSA a favore di Cremona Solidale (Istituto Soldi), in quest’ultimo caso con accettazione da parte del personale. Tale decentramento, oltre a depauperare il territorio, potrebbe comportare evidenti effetti sul numero e sugli spostamenti per lavoro e/o trasferimenti del personale occupato”.
L’attenzione si sposta poi sull’eventualità dei trasferimenti alla ‘Casa di Dio’: “In particolare è stata ventilata l’ipotesi di un consistente trasferimento di posti-letto alla struttura denominata ‘Casa di Dio’, operante a Brescia e presieduta dal dottor Angelo Gipponi, che nel suo robusto curriculum è, tra l’altro, l’attuale direttore di Cremona Solidale e vicepresidente regionale dell’Uneba e referente della medesima nelle province di Brescia e Cremona”.
Torchio domanda, “se la Provincia fosse al corrente della situazione, e se ne abbia esaminato gli aspetti collegati”, nel caso in cui “queste indiscrezioni corrispondano a verità, in presenza di ipotizzati possibili effetti negativi ed inquietanti sui livelli occupazionali e sugli organici della Fondazione Sospiro, nonché sul livello di affidabilità riferito al rapporto con gli Istituti di credito”.
Chiede quale sia stato e sia il ruolo della Provincia “nell’assentire a questa operazione” e “se non ritenga, invece, di istituire un gruppo di lavoro con le altre strutture socio assistenziali operanti nella provincia di Cremona, onde decentrare in tali realtà i posti-letto per gli adeguamenti degli standard previsti dalla Regione Lombardia, tenuto conto che la provincia di Cremona ha raggiunto il non invidiabile record negativo dell’intera Regione a livello di occupazione giovanile”.
Infine l’ombra del conflitto di interessi; Torchio domanda “se non si profilino aspetti di incompatibilità, o comunque di conflitto d’interessi, per quanti occupano una pluralità di ruoli e di responsabilità in istituzioni operanti nella stessa area dei servizi (o, se vi vuole, del “mercato dei servizi”, in quanto ogni posto-letto ha un valore bancabile stimato in circa 40mila euro) e quindi tra loro concorrenti”.