Cronaca

Il Pd chiede l’attenzione della Giunta provinciale sul carcere cremonese in vista del prossimo Consiglio

Il Pd chiede l’attenzione della Giunta provinciale sulle condizioni del carcere cremonese. “Alle luce di una mozione depositata dal Pd da oltre cinque mesi sulle problematiche della nostra casa circondariale – si legge in una nota del capogruppo in Consiglio Andrea Virgilio – chiediamo che il documento venga finalmente messo all’ordine del giorno in occasione della prossima seduta del consiglio provinciale del 13 settembre”.

Il documento, che richiama “condizioni di particolare sovraffollamento della popolazione carceraria, oltre la capienza tollerabile, a tal punto che camere progettate per ospitare una persona ne ospitano tre”, chiede nello specifico di impegnare la Giunta “a rappresentare al Consiglio, anche  attraverso il coinvolgimento delle commissioni interessate, la situazione del carcere e le progettualità che riguardano la relazione carcere e territorio” e “a manifestare la propria disponibilità alla Direttrice del carcere a  collaborare attivamente  per risolvere il grave problema della carenza di personale intervenendo presso le autorità competenti”.

L’ordine del giorno parla anche di un personale di sorveglianza che “esercita il proprio delicato lavoro in situazioni di disagio, anche perché indiscutibilmente sotto organico”, e di sindacati che hanno “recentemente lanciato un grido d’allarme alle istituzioni locali”.

“Premesso che la Casa Circondariale di Cremona – recita l’ordine del giorno firmato da Virgilio e dal consigliere Vera Castellani – si trova in condizioni di particolare sovraffollamento della popolazione carceraria, oltre la capienza tollerabile, a tal punto che camere progettate per ospitare una persona ne ospitano tre; il personale di sorveglianza esercita il proprio delicato lavoro in situazioni di disagio, anche perché indiscutibilmente sotto organico i sindacati hanno recentemente lanciato un grido d’allarme alle istituzioni locali”.

“Nonostante questa situazione di precarietà – va avanti l’odg – il carcere di Cremona si conferma un contesto nel quale umanità e professionalità sono riuscite a trovare la giusta combinazione per fare fronte alla costante carenza di risorse economiche e di organico del personale; molto spazio, all’interno del penitenziario cremonese, viene dato al lavoro: i detenuti fanno gli elettricisti, i falegnami, i restauratori, gli idraulici, i muratori, apicoltori e vivaisti. Per non parlare dei punti di eccellenza, come per esempio il lavoro sulla dematerializzazione degli atti di processi importanti; è in fase di ultimazione il nuovo padiglione, aggiuntivo agli attuali, che ospiterà altre 200 persone detenute, si avverte pertanto l’esigenza di adeguare l’organico della Polizia Penitenziaria anche in previsione dell’entrata in esercizio del nuovo padiglione detentivo”.

 

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