Il caso amianto a Cappella Cantone approda al Parlamento Europeo
Il giorno dopo la notizia che, secondo le rilevazioni di metà agosto fatte dall’Arpa, il sito potrebbe essere idoneo, l’onorevole Gianluca Susta, già Sindaco di Biella e vice presidente Anci, attualmente vice presidente del gruppo socialdemocratico al Parlamento Europeo, ha raccolto l’invito e la sollecitazione di Giuseppe Torchio, formalizzando un’interrogazione urgente alla Commissione Europea. Nell’arco di circa tre settimane, grazie alla procedura “urgente”, si sarà in grado di conoscere la risposta.
Il testo oltre a sintetizzare le premesse di una vicenda ormai annosa, punta la sua attenzione su quanto è di competenza dell’Unione Europea: poiché il criterio principe delle direttive europee è quello della maggior sostenibilità economica e ambientale possibile, l’on. Susta domanda se la soluzione dell’interramento dell’amianto sia da considerarsi la migliore, e chiede conseguentemente di verificare se la DgR regionale abbia tenuto opportunamente conto della presenza limitrofa di importanti aziende agroalimentari. Ecco l’interrogazione:
Interrogazione scritta prioritaria – Parlamento Europeo
Oggetto: discarica di rifiuti contenenti amianto in località Retorto (Cremona)
Premesso che in località Retorto – comune di Cappella Cantone, provincia di Cremona – in un’area agricola di pregio in località Retorto di Cappella Cantone, a breve distanza da un ex stabilimento di produzione di eternit che ha causato decine di morti per cause collegate all’amianto, è in progetto, in una ex cava di materiale litoide, una discarica di rifiuti contenenti amianto;
Premesso che la Regione Lombardia, titolare delle autorizzazioni, non ha mai preso in considerazione le moderne ed economiche tecnologie di inertizzazione termica dell’amianto;
Premesso che la ditta concessionaria, che ha acquistato l’area per la cifra abnorme di 3 milioni di euro, senza clausola rescissoria, è stata coinvolta in diverse inchieste riguardanti subappalti assegnati surrettiziamente ad aziende di dubbia provenienza;
Atteso che l’iter autorizzativo sta procedendo con poca trasparenza, tra delibere che scompaiono e dirigenti promossi, rimossi o trasferiti a seconda delle decisioni assunte; a tutt’oggi non è stato possibile conoscere le tecniche previste secondo il Bref di Siviglia, nonostante le richieste e le proteste di tutte le forze economiche, sociali e religiose del territorio; tutta la procedura è su istanza degli operatori privati interessati ad attivare la discarica di amianto, senza possibilità di intervento da parte degli Enti Locali;
Verificato che il sito è stato più volte invaso dalle acque e, comunque, la falda è compresa tra affiorante ed un franco di 40 cm, e che al riguardo non è stata verificata la compatibilità del progetto di discarica con il ripristino previsto dal piano cave delle Provincia di Cremona;
ciò premesso, il sottoscritto interroga la Commissione esecutiva, per sapere
se, nel caso in oggetto, la discarica sia il sistema scientificamente, tecnologicamente, economicamente ed ambientalmente più sostenibile per il territorio;
se nel rilascio del decreto di VIA n.11029 del 28.10.2009 ad opera della Dir. Territorio e Urbanistica della Regione Lombardia siano state rispettate le procedure previste dalle Direttive Europee in materia di tutela ambientale e della salute in un’area distante meno di 10 km da ex stabilimento di eternit e inserita in distretto agroalimentare di qualità, a qualche Km dalla più importante latteria sociale italiana e ad alcune centinaia di metri da una grande ditta agroalimentare specializzata in prodotti per l’infanzia.
On. Gianluca Susta