Cronaca

TALENTI CREMONESI ALL’ESTERO (9) Anteo Smerieri da Bruxelles: «Ho amici che nascondevano il dottorato per un colloquio»

La nona storia dei Talenti cremonesi all’estero arriva dal Belgio, precisamente da Bruxelles. Protagonista, Anteo Smerieri, 28 anni, ricercatore in Fisica all’Università francofona. I cremonesi che hanno deciso di trasferirsi in altri paesi? «Ormai con due o tre messaggi  preparatori su Facebook – dice Anteo – potrei fare un salto a Londra o a Parigi e organizzare una serata solo tra cremonesi che abitano lì…»

«A Parma ho fatto triennale e specialistica in Fisica della materia, poi ho ottenuto un breve contratto di ricerca a Bologna, poi il dottorato tra Parma e Inghilterra e quindi sono arrivato qui». Qui è Bruxelles, ultimo approdo di Anteo Smerieri, 28 anni, in Belgio da febbraio. «Sono un postdoc – si presenta Anteo -, quindi ho una posizione temporanea di ricerca pura all’Ulb, l’università francofona di Bruxelles. E’ un po’ difficile spiegare di cosa mi occupo, ma diciamo che sono un fisico che lavora con degli ingegneri, su un argomento che sta all’intersezione tra l’ottica e l’intelligenza artificiale». Anteo ha lasciato Cremona per motivi professionali («non c’è nessuna realtà o quasi interessata alla ricerca pura», dice), ma per lui questo spostamento non è stato una sorpresa. «Non che non lo sapessi – confessa -. In realtà dai primi anni di università è stato abbastanza chiaro che se volevo continuare con la fisica dovevo mettere in conto di spostarmi». E, dunque, l’arrivo a Bruxelles. «E’ una città che riesce ad essere molto viva senza essere caotica – descrive -, e dopo diversi mesi devo ancora esplorarla a fondo. Più di un terzo degli abitanti è di origine straniera, quindi c’è un enorme mix di culture e di linguaggi». Il significato principale del trasferimento di Anteo è l’indipendenza dal punto di vista economico: «Per me stare qua – dice – significa avere una vera autonomia economica e iniziare a progettare seriamente il futuro. Andare via non è stata una scelta che ha riguardato solo me, ma anche i miei cari, la mia ragazza… Poi, dal punto di vista lavorativo si sente la differenza rispetto all’università italiana: finalmente sto in una struttura che mi supporta come dovrebbe».
Il giudizio su Cremona è secco: «Torno periodicamente in città – continua Anteo – perché la mia ragazza abita lì (anche se ancora per poco perché sta per raggiungermi), e a me sembra sempre uguale, sempre ferma… quando esco la sera vedo sempre le stesse facce, negli stessi posti. O meglio, non ne vedo mai di nuove, mentre pian piano molti amici o conoscenti lasciano Cremona e vanno altrove. Penso che con due o tre messaggi preparatori su Facebook, ormai, potrei fare un salto a Londra o a Parigi e fare una serata solo tra cremonesi che abitano lì…». Un ritorno a Cremona, dunque, è proprio impossibile? «Non lo vedo probabile – risponde -. Dal punto di vista lavorativo le prospettive sono quasi inesistenti. Qua posso costruire su quello che ho studiato, in Italia avere un dottorato era addirittura un handicap per la ricerca del lavoro. Ho amici che hanno iniziato a mandare curriculum nascondendo deliberatamente il fatto di avere un dottorato, per cercare di migliorare le probabilità di essere assunti, o almeno di arrivare a un colloquio». Anteo è contento della scelta fatta, ma non ha ancora deciso se Bruxelless sarà la sua destinazione definitiva. Se fosse rimasto nella Pianura Padana, forse, avrebbe fatto l’insegnate, o forse no. «Avrei provato con l’insegnamento, anche se non mi ha mai entusiasmato troppo l’idea. Dovendo rimanere in Italia, sarei comunque uscito dall’università: la prospettiva lì sarebbe stata una decina d’anni almeno, a contratti semestrali/annuali, con un salario che e poco più della metà di quello che è normale qui nel nordeuropa».

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