Cronaca

Via libera dal Ministero dell’Ambiente all’autostrada Cremona-Mantova Parte la Conferenza di Servizio

Dopo tre anni di attesa è  arrivato a fine luglio (il timbro ministeriale e la firma del ministro Prestigiacomo sono del 18) l’ok del ministero dell’Ambiente all’Autostrada regionale Cremona-Mantova. “Decreta la compatibilità ambientale del progetto relativo all’Autostrada Regionale ‘Integrazione del sistema transpadano direttrice Cremona-Mantova presentato dalla Società Stradivaria Spa” si legge nel documento.  Ma le prescrizioni, frutto dei paletti posti dal ministero dei beni Culturali e della Regione modificano l’architettura dell’infrastruttura soprattutto nel tratto mantovano. Ora, con il decreto positivo in mano, il progetto dovrà affrontare la fase della Conferenza di servizi per approdare a quella esecutiva e quindi all’avvio dei cantieri. Vediamo nel dettaglio le novità introdotte dal documento.

I 60 kilometri di percorso vedranno le ruspe muoversi sul lato cremonese. In due anni e 4 mesi di lavoro si dovrà, partendo da Cremona, arrivare alle porte di Bozzolo. Ma, ed è questa una novità, contemporaneamente verrà installato il secondo maxi cantiere dall’altro capo dell’autostrada. Nella prima fase, infatti, sarà costruito anche il tratto che dal rondò della valle dei Fiori, passando fra Cerese e Pietole, giungerà all’autostazione prevista a sud della frazione e proseguirà ritornando a nord della Romana e di San Biagio sino all’intersezione con l’Autobrennero. Questo anticipo, spiega il decreto, viene realizzato «per dare continuità funzionale alla tangenziale di Mantova da e verso l’A 22».

Fatto questo lotto di lavori, i cantieri si fermeranno per 12 anni «per la necessità di alimentare la provvista finanziaria» e «per arrivare ad un’ottimale analisi dei costi benefici». Riprenderanno con il tratto Marcaria-Curtatone che si concluderà al casello a Sud delle Grazie. Nel frattempo, ma non vi è nessuna certezza, Autocisa dovrà avere costruito di circa 8 chilometri di “buco” fra Bozzolo e Marcaria per rendere funzionale l’intero tratto Cremona-Curtatone.

A questo punto, il decreto accetta la cosiddetta “variante mantovana”, considerando che sull’asse est Ovest esistono progetti esterni «che potrebbero modificare in modo significativo le previsioni di traffico sulla Mantova-Cremona» come l’autostrada veneta Nogara-mare e la Cispadana (Reggiolo/Rolo sulla A22-Ferrara sulla A13).

In sostanza, non si può prendere un impegno preciso su quanto accadrà fra 20 anni. Il decreto quindi spiega che il tratto Curtatone-Virgilio, una “corda” sotto la tangenziale Sud, sarà solo progettato, ma messo in un cassetto «con lo scopo di poter valutare in un’ulteriore conferenza di servizi se procedere alla realizzazione dell’opera o all’alternativa mantovana».

Per quanto riguarda le cave di prestito, il decreto raccomanda l’utilizzo massimo di materiale proveniente dalla selezione dei rifiuti da demolizione, rimandando le cava ai piani provinciali escludendo la localizzazione di Montirone e Castenedolo (Brescia). Per la previsione di centrali a biomasse lungo il tracciato, il Ministero chiede di realizzarne una sola di maggior potenza.

 

 

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