Cultura

“Riprendiamoci la scuola”Diario firmato dal maestroprecario Alex Corlazzoli

Un maestro difende a spada tratta la dignità della scuola nel diario “Riprendiamoci la scuola“, edito da Altreconomia. E’ Alex Corlazzoli, 36 anni, insegnante alle scuole elementari in provincia di Cremona da 5 anni.
Nel suo libro denuncia le insidie del sistema scolastico nazionale, passando per le aule fatiscenti e i criteri di valutazione discriminanti. La sua esperienza professionale offre linee guida per recuperare il senso dell’istruzione. “Puntare su programmi di insegnamento che valorizzino le risorse degli studenti e al contempo tengano conto delle loro difficoltà è il compito che spetta agli insegnanti”, spiega Corlazzoli. Poi richiama i genitori a un’assunzione di responsabilità: “Partecipare ai consigli di classe e d’istituto è il primo passo per pretendere una scuola migliore”. Non solo: la rivoluzione parte anche dalle associazioni dei genitori e insegnanti in difesa dell’istruzione, come rete scuole. “Da qui l’importanza di conoscerle e magari di frequentarle”, sottolinea il maestro. Corlazzoli è anche giornalista e collabora con Altreconomia e Il Fatto Quotidiano.
Una mente creativa che adotta metodi altrettanto brillanti in classe con i suoi alunni: “Leggo il giornale insieme ai bambini per fagli capire le cose a partire dall’attualità. In gita li porto a visitare i luoghi delle istituzioni, come ad esempio il Parlamento a Roma. Gli insegno a usare Internet: dalle mail alla costruzione di un blog. E poi un po’ di educazione civica: una mia classe ha simulato un consiglio comunale all’interno del comune di Lodi”. Insomma, un approccio moderno e in controtendenza. «Bisogna intercettare – dice Corlazzoli – le capacità e i limiti degli alunni prima di confezionare metodi di programmi di insegnamento: questi non possono essere standardizzati, presi dai libri o tramandati da maestra a maestra». Il quinto libro di Corlazzoli “Riprendiamoci la scuola” verrà presentato il 2 settembre a Piacenza e il 4 settembre a Rivolta D’Adda.

Diana Ghisolfi

 

 

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